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Silodosina

Silodosina

 

La Silodosina si usa nella cura dell’ipertrofia prostatica benigna.

 

Che cos’è la Silodosina?

La Silodosina opera rilassando i muscoli della prostata e della vescica, collaborando così a migliorare il flusso dell’urina e a minimizzare i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna.

 

Come si prende la Silodosina?

La Silodosina si prende per bocca, ai pasti, di solito in forma di capsule.

 

Effetti collaterali della Silodosina

In rari casi la Silodosina può provocare erezioni prolungate e dolorose. Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

capogiri

disturbi nella sfera sessuale

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori o di deglutizione

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

urine scure

svenimenti

erezione prolungata e dolorosa

capogiri gravi o continui

lividi

Ittero

 

Avvertenze

Il medicinale può alterare le capacità di guida o di manovrare macchinari pericolosi, principalmente se preso con alcolici o con certi altri medicinali. Inoltre, può provocare capogiri e svenimenti quando ci si alza rapidamente, effetto che può essere aggravato da alcol, caldo, attività fisica e febbre.

La Silodosina non si deve prendere in presenza di seri disturbi ai reni o al fegato e se si è in cura con un altro alfa bloccante, ketoconazolo, boceprevir, claritromicina, cobicistat, ciclosporina, itraconazolo, nefazodone, posaconazolo, ritonavir, telaprevir, o telitromicina

Prima di cominciare la cura è anche fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico alfa bloccanti, inibitori della fosfodiesterasi, medicinali per la pressione elevata, antifungini azolici, claritromicina, cobicistat, ciclosporina, diltiazem, eritromicina, nefazodone, probenecid, inibitori della proteasi, telitromicina, acido valproico o verapamil

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi renali o epatici, tumore alla prostata o disturbi di pressione

se si ha in programma un intervento chirurgico agli occhi

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti che si prende silodosina.

Semustina

Semustina

 

La Semustina viene usata soprattutto nella terapia di tumori al cervello, tumori del colon retto, linfomi e cancro allo stomaco.

 

Che cos’è la Semustina?

Si tratta di un agente alchilante: altera il DNA bloccandone la replicazione e contrastando, di conseguenza, lo sviluppo delle cellule tumorali.

 

Come si prende la Semustina?

Di solito la semustina si assume mediante iniezione in vena.

 

Effetti collaterali della Semustina

La semustina è entrata nelle categorie dello IARC (l’International Agency for Research on Cancer) come cancerogeno di Gruppo 1 (cancerogeno per l’uomo).

Tra i suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

danni ai reni

trombocitopenia

nausea

vomito

iperpigmentazione

Un eventuale sovra dosaggio può provocare:

convulsioni

fibrosi polmonare

leucopenia

neurite ottica

 

Avvertenze

Prima di cominciare una cura con semustina è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si prendono

nell’eventualità in cui si soffra (o si abbia sofferto) di problemi renali o epatici

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

Rufinamide

Rufinamide

 

La rufinamide si usa per curare le convulsioni collegate alla sindrome di Lennox-Gastaut.

 

Che cos’è la rufinamide?

Si tratta di un anticonvulsivante. Il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce, però si ritiene che operi frenando, a livelli cerebrali, gli impulsi nervosi anomali.

 

Come si prende la rufinamide?

La rufinamide si assume per bocca dopo aver mangiato.

 

Effetti collaterali della rufinamide

L’assunzione di rufinamide può accrescere il pericolo di istinti suicidi e diminuire l’efficienza degli anticoncezionali ormonali.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

capogiri

sonnolenza

mal di testa

nausea

stanchezza

vomito

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore a bocca, viso, labbra, gola o lingua

cambiamenti dell’appetito

diminuzione delle capacità di coordinazione o problemi a camminare

febbre, brividi o dolore alla gola

battito cardiaco irregolare

disturbi psicologici, comportamentali o dell’umore nuovi o in peggioramento

intenso dolore muscolare

capogiri, sonnolenza, stanchezza o debolezza intensi o continui

istinti suicidi

lividi o emorragie

disturbi alla vista

 

Controindicazioni e avvertenze

La rufinamide non è indicata in presenza di sindrome del QT breve (o in caso di situazioni in famiglia) e di gravi disturbi epatici.

Prima di prendere rufinamide è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a cibi e altre sostanze

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori presi, rammentando di citare i medicinali che possono causare sindrome del QT breve, divalproex, acido valproico, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, primidone, lamotrigina, anticoncezionali orali e triazolam

se si soffre (o si è sofferto) di disturbi psicologici, dell’umore, cardiaci o epatici

in presenza di istinti suicidi

in presenza di abuso o dipendenza da alcol

in presenza di dialisi

in presenza di gravidanza o allattamento

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di rufinamide.

La terapia non deve mai essere smessa repentinamente a ragione del pericolo di comparsa di convulsioni.

Il medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi con il consumo di alcolici e altri farmaci.

 

Prenotazioni

B&P

arese

5×1000

Dabrafenib

Dabrafenib

 

Il drabafenib si usa nella terapia del melanoma.

 

Che cos’è il dabrafenib?

Il dabrafenib opera frenando l’attività di certi enzimi che possono incitare la propagazione delle cellule tumorali.

 

Come si prende il dabrafenib?

Il dabrafenib si assume per bocca, da solo o anche combinato con il trametinib.

Deve essere preso a stomaco vuoto, con un bicchiere d’acqua, almeno un’ora prima o due ore dopo un pasto.

 

Effetti collaterali del dabrafenib

Il dabrafenib può far diminuire l’efficacia degli anticoncezionali ormonali. Inoltre può accrescere il pericolo di sviluppare certe forme tumorali, di serie emorragie o trombi (principalmente se preso insieme al trametinib), di gravi disturbi cardiaci e alla vista e di febbre elevata collegata a pressione bassa, capogiri o disturbi renali. Infine, il dabrafenib può far crescere gli zuccheri nel sangue.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

dolore alla schiena

costipazione

tosse

diminuzione dell’appetito

diarrea

caduta dei capelli

dolore alla testa

mali muscolari o articolari

leggero dolore di stomaco

nausea

sudorazioni notturne

irritazione a naso o gola

ispessimenti della cute

stanchezza

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash (anche se simile ad acne)

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

sanguinamenti gengivali, dal naso, dagli occhi, dal retto o dalla vagina

sangue nelle urine

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

intensi dolori alla schiena o allo stomaco, collegati o meno a nausea o vomito

pizzicore, male, arrossamenti o gonfiore dei palmi delle mani o delle piante dei piedi

stanchezza o debolezza inusuali

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

In presenza di assunzione di antiacidi è meglio domandare al dottore o al farmacista cosa fare.

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico claritromicina, gemfibrozil, ketoconazolo, nefazodone, ritonavir, carbamazepina, H2 antagonisti, idantoine, fenobarbital, PPI, rifamicine, iperico, dexametasone, anticoncezionali ormonali, midazolam e warfarin

se si soffre (o si ha sofferto) di problemi emorragici, trombi, disturbi cardiaci, iperglicemia o diabete, problemi epatici o renali, disturbi alla vista, mancanza di G6PDH o disturbi alla cute

in presenza di esposizione cronica al sole

in presenza di interventi chirurgici o procedure dentistiche programmati

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di dabrafenib.

Durante la terapia e per qualche settimana dopo averlo interrotto, le donne in età fertile devono usare metodi contraccettivi efficienti. È sempre meglio domandare consiglio a questo riguardo al proprio dottore.

Darbepoetina alfa

Darbepoetina alfa

 

La darpepoetina alfa si usa soprattutto nella terapia dell’anemia in persone con scompenso cronico renale e con certe tipologie di tumore.

 

Che cos’è la darbapoetina alfa?

La darbepoetina alfa opera incitando la creazione di globuli rossi nel midollo osseo.

 

Come si prende la darbapoetina alfa?

La darbepoetina alfa si assume tramite iniezioni sottocutanee o infusioni in vena.

 

Effetti collaterali della darbapoetina alfa

L’assunzione di darbepoetina alfa si può collegare a seri effetti collaterali a livello cardiovascolare.

Di solito, il pericolo di effetti collaterali è più alto in presenza di assunzione di dosi alte del medicinale.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

tosse

diarrea

capogiri

dolore alla testa

mali muscolari, articolari, alla schiena o allo stomaco

nausea

vomito

male, gonfiore, irritazione, arrossamenti o lividi sulla zona di iniezione

stanchezza o debolezza

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

disturbi alla vista

confusione

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

sintomi simil influenzali

debolezza a una parte del corpo

arrossamenti, sensibilità o gonfiore ai polpacci

convulsioni

diarrea intensa, capogiri, dolore alla testa, dolore allo stomaco o vomito

debolezza o stanchezza intensi o continui

problemi a parlare

male o intorpidimento repentino di un braccio o una gamba

improvviso fiato corto

gonfiore di braccia o gambe

 

Controindicazioni e avvertenze

La darbepoetina alfa può non essere indicata in presenza di pressione molto elevata o in caso di certi disturbi ai globuli rossi.

Prima della somministrazione è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di bassi livelli ematici di vitamine del gruppo B o acido folico, patologie del sangue, pressione elevata, disturbi cardiaci, sangue nelle feci, convulsioni, cancro, disturbi al midollo osseo o patologie infiammatorie

in presenza di traumi o infezioni recenti

in presenza di gravidanza o allattamento

La darbepoetina alfa può minimizzare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

Prima che la terapia dia risultati possono dover passare da 2 a 6 settimane. Nell’eventualità in cui non si vedano miglioramenti o che le condizioni di salute peggiorino è meglio avvertire il proprio dottore.

Diazossido

Diazossido

 

Il Diazossido si usa nella terapia delle condizioni in cui il livello di zuccheri nel sangue è troppo basso.

 

Che cos’è il Diazossido?

Il Diazossido opera fermando il rilascio di insulina dal pancreas, facilitando così la crescita dei livelli di glucosio nel sangue.

 

Come si prende il Diazossido?

Il Diazossido si può assumere per bocca (di solito in forma di capsule o sospensioni) o tramite iniezione in vena.

 

Effetti collaterali del Diazossido?

Tra gli eventuali effetti collaterali del diazossido troviamo anche:

diarrea

incremento della crescita dei peli

dolore alla testa

perdita dell’appetito

nausea

debolezza

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

sonnolenza eccessiva

fame o sete eccessive

battito cardiaco accelerato o irregolare

minzione frequente

alito che sa di frutta

repentina crescita di peso

sudorazioni

gonfiore a piedi o caviglie

 

Controindicazioni e avvertenze

Il Diazossido è controindicato in presenza di ipoglicemia funzionale.

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico a tiazidi) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico idantoine, sulfoniluree o diuretici

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi cardiaci o renali, bassi livelli di potassio nel sangue, pressione elevata o aneurismi

nel caso di gravidanza o allattamento

Durante la terapia è fondamentale rispettare le indicazioni del dottore per quanto riguarda l’alimentazione.

Rosuvastatina

Rosuvastatina

 

La rosuvastatina si usa per minimizzare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, in maniera da frenare l’aterosclerosi e diminuire di conseguenza il pericolo di infarto e ictus.

 

Viene anche utilizzato nella terapia di certe persone che altrimenti dovrebbero venire sottoposti a trattamenti per riaprire vasi sanguigni del cuore bloccati.

 

Che cos’è la rosuvastatina?

La rosuvastatina opera minimizzando la sintesi di sostanze grasse, colesterolo compreso, da parte dell’organismo. Inoltre accresce i livelli di colesterolo “buono” (HDL).

 

Come si prende la rosuvastatina?

La rovusastatina si prende per bocca. La sua assunzione si deve combinare cona una dieta adeguata.

 

Effetti collaterali della rosuvastatina

La rosuvastatina può provocare disturbi epatici o miopatie. Inoltre può modificare i livelli di zuccheri nel sangue.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

dolore alla testa

nausea

dolore allo stomaco

debolezza

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore a bocca, viso, labbra, gola o lingua

raucedine inusuale

urine scure o sangue nelle urine

alterazioni nella quantità di urina prodotta

confusione

depressione

mali articolari o muscolari

disturbi di memoria

sensibilità o debolezza muscolare (con o senza febbre o affaticamento)

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

dolore alla testa serio o continuo

nausea o vomito intenso o continuo

intenso dolore allo stomaco o alla schiena (con o senza nausea o vomito)

gonfiore di mani, caviglie o piedi

sintomi di disturbi renali

insonnia

 

Controindicazioni e avvertenze

La rosuvastatina può non essere indicata in caso di disturbi al fegato. Inoltre non si dovrebbe prendere durante la gravidanza e l’allattamento.

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o ad cibi e altre sostanze

degli altri medicinali, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico colchicina, ciclosporina, daptomicina, fibrati, niacina, dronedarone, eltrombopag, itraconazolo, anticoagulanti, cimetidina, ketoconazolo, sirolimus, spironolattone e tacrolimus

se si soffre (o si è sofferto) di disturbi muscolari, pressione bassa, gravi infezioni, disturbi renali, epatici o alla tiroide, diabete o iperglicemia, convulsioni, incremento dei livelli ematici di CPK, disturbi metabolici, ormonali o nel bilancio elettrolitico

in presenza di disidratazione

in presenza di storia familiare di disturbi muscolari ereditari

in presenza di dialisi

se si consumano alcolici o si ha una storia di abuso di alcol

in presenza di trapianto

di interventi chirurgici recenti

se si fa molta attività fisica

in presenza di gravidanza o allattamento

 

Durante la terapia è fondamentale rispettare il programma alimentare e di attività fisica consigliato dal dottore.

Le donne in età fertile devono usare metodi anticoncezionali efficienti.

La rosuvastatina può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Alcolici e altri farmaci possono aggravare questo effetto collaterale.

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di rosuvastatina.

Roxatidina

Roxatidina

 

La Roxatidina si usa soprattutto nella terapia di ulcere gastrointestinali, contro l’eccessiva acidità gastrica e, combinata con altri trattamenti, contro il reflusso gastroesofageo.

 

Che cos’è la Roxatidina?

Si tratta di un antagonista dei recettori H2 per l’istamina esistenti nello stomaco. Opera arrestando la secrezione di acido da parte delle cellule dello stomaco.

 

Come si prende la Roxatidina?

Di solito la Roxatidina si prende per bocca, però si può assumere anche tramite iniezioni in vena.

 

Effetti collaterali della Roxatidina

Tra gli eventuali effetti collaterali della Roxatidina troviamo anche:

capogiri

dolore alla testa

diarrea

irrequietezza

costipazione

nausea

vomito

È sempre meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

La terapia con Roxatidina può accrescere le concentrazioni degli enzimi epatici.

La Roxatidina non è indicata in presenza di anuria. Prima di cominciare a prenderla è anche fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

se si soffre (o si ha sofferto) di anuria, disturbi renali o epatici o problemi cardiovascolari

in presenza di gravidanza o allattamento

Zonisamide

Zonisamide

 

La zonisamide si usa nella terapia di certe tipologie di convulsioni che interessano le persone affette da epilessia.

 

Che cos’è la zonisamide?

Si tratta di un anticonvulsivante. Il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce.

 

Come si prende la zonisamide?

La zonisamide si assume per bocca. Di solito si usa insieme ad altri medicinali.

 

Effetti collaterali della zonisamide

La zonisamide potrebbe venire collegata a serie reazioni cutanee, diminuzione della sudorazione (principalmente nei bambini) che può condurre a colpo di calore, acidosi metabolica e istinti suicidi.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali possiamo trovare anche:

diarrea

capogiri

sonnolenza

dolore alla testa

perdita dell’appetito

nausea

stanchezza

insonnia

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

dolore alle ossa

bruciore, intorpidimento o pizzicori

alterazioni nella quantità di urina prodotta

confusione

diminuzione delle capacità di coordinazione

diminuzione della sudorazione

disturbi alla vista

disturbi di memoria

nuove convulsioni o peggioramento di quelle preesistenti

grave debolezza o dolore ai muscoli

sonnolenza intensa o continua

gonfiore di mani, caviglie o piedi

calcoli renali

tremori

problemi di movimento

problemi a parlare

problemi di ragionamento o di concentrazione

strani movimenti degli occhi

pensieri inusuali e preoccupanti

 

Controindicazioni e avvertenze

La zonisamide non è indicata in presenza di scompenso renale.

L’assunzione del medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

Prima della terapia con zonisamide è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico all’aspirina), a cibi o ad altre sostanze (nello specifico il colorante tartrazina – CI 19140)

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico inibitori dell’anidrasi carbonica e anticolinergici

se si soffre (o si ha sofferto) di status epilepticus, disturbi renali o epatici, calcoli ai reni, disturbi polmonari o respiratori, acidosi metabolica, problemi psicologici o dell’umore o diarrea

in presenza di istinti suicidi

in presenza di intervento chirurgico programmato

in presenza di dieta chetogenica ricca di grassi

in presenza di gravidanza o allattamento

Durante la cura è meglio consumare molti liquidi. Inoltre le donne in età fertile devono usare efficaci metodi contraccettivi.

Non bisogna mai interrompere l’assunzione senza il permesso del dottore, pena rischiosi effetti collaterali.

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti che si sta prendendo zonisamide.

Ziprasidone

Ziprasidone

 

Lo ziprasidone si usa nella terapia dell’agitazione acuta che può presentarsi in certe persone affette da schizofrenia.

 

Che cos’è lo ziprasidone?

Si tratta di un antipsicotico. Si ritiene che operi alterando i livelli di certe sostanze che monitorano, a livello cerebrale, il ragionamento e il comportamento.

 

Come si prende lo ziprasidone?

Lo ziprasidone si può prendere tramite iniezioni intramuscolari o in forma di capsule da prendere per bocca.

 

Effetti collaterali dello ziprasidone

Il ziprasidone può accrescere il pericolo di colpo di calore, di sindrome neurolettica maligna e di reazioni cutanee molto serie. Inoltre può provocare erezioni prolungate e dolorose o movimenti muscolari incontrollati, incrementare gli zuccheri e la prolattina nel sangue e diminuire la capacità di ostacolare le infezioni.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali si trovano anche:

ansia

costipazione

diarrea

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

stanchezza o sonnolenza inusuali

incremento della tosse o naso che cola

perdita dell’appetito

nausea

male nel punto di iniezione

irrequietezza

disturbi allo stomaco

vomito

debolezza

crescita di peso

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

raucedine inusuale

pensieri anomali

confusione

problemi a parlare o a deglutire

svenimenti

battito cardiaco accelerato, rallentato o irregolare

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

impossibilità a muoversi

rigidità muscolare

spasmi muscolari o tic

senso di colpi al petto

convulsioni

capogiri intensi o continui

fiato corto

crescita di peso repentina e immotivata

istinti suicidi

sudorazione

gonfiore di mani, caviglie o piedi

ghiandole gonfie

disturbi renali

disturbi epatici

pancreatite

tremori

movimenti incontrollati

comportamento inusuale

disturbi alla vista

 

Controindicazioni e avvertenze

Lo ziprasidone non è indicato in presenza di infarto recente, di serio scompenso cardiaco e di certi disturbi cardiaci.

Inoltre non si dovrebbe prendere in combinazione con amiodarone, arsenico, clorpromazina, disopiramide, dofetilide, dolasetron, dronedarone, droperidolo, gatifloxacina, alofantrina, ibutilide, levacetilmetadolo, neflochina, mesoridazina, moxifloxacina, pentamidina, pimozide, probucolo, procainamide, chinidina, sotalolo, sparfloxacina, tacrolimus, tioridazina o ogni medicinale che può allungare l’intervallo QT.

Prendere il medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi e questo effetto può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci. Inoltre, gli alcolici, il caldo, l’esercizio e la febbre possono accrescere i capogiri provocati dalla cura. Per questo è meglio alzarsi lentamente quando sdraiati o seduti, principalmente di mattina, e sedersi alla prima avvisaglia di giramento di testa.

Prima della terapia con ziprasidone è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico amiodarone, arsenico, clorpromazina, disopiramide, dofetilide, dolasetron, dronedarone, droperidolo, gatifloxacina, alofantrina, ibutilide, levacetilmetadolo, meflochina, mesoridaziona, moxifloxacina, pentamidina, pimozide, probucolo, procainamide, chinidina, sotalolo, sparfloxacina, tacrolimus, tioridazina, ketoconazolo e carbamazepina

se si soffre (o si ha sofferto) di svenimenti o capogiri, disturbi cardiaci, potassio o magnesio bassi nel sangue, ipovolemia, globuli bianchi bassi, problemi del movimento, diabete, disturbi renali o epatici, pressione bassa, convulsioni, problemi di deglutizione, sindrome neurolettica maligna, Alzheimer o altre forme di demenza, diabete, prolattina alta nel sangue o tumori

in presenza di ictus o infarto

in presenza di istinti suicidi

in presenza di casi di diabete in famiglia

se si è in sovrappeso

in presenza di pericolo di cancro al seno

se si è disidratati, se si consumano alcolici o se si è esposti a temperature alte

in presenza di gravidanza o allattamento

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