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Zidovudina

Zidovudina

 

La Zidovudina si usa in combinazione ad altri medicinali per curare le infezioni da HIV.

Inoltre, si può anche usare, sempre combinata con altri principi attivi, per minimizzare il pericolo di trasmissione del virus da madre a figlio durante la gestazione.

 

Che cos’è la Zidovudina?

La Zidovudina opera arrestando la riproduzione dell’HIV.

 

Come si prende la Zidovudina?

La Zidovudina può essere data da personale medico direttamente in vena, o può essere assunta per bocca in forma di pastiglie, capsule o sciroppo.

 

Effetti collaterali della Zidovudina

La Zidovudina si può collegare a seri effetti collaterali a livello del midollo osseo, principalmente in presenza di infezione da HIV in stadio avanzato. Per questo è fondamentale avvertire il dottore in presenza di anemia o infezioni.

Prendere il medicinale per molto tempo è anche stato collegato a dolori muscolari.

 

Infine, questa tipologia di farmaci è stata collegati ad acidosi lattica (riscontrata più spesso tra i soggetti obesi, le donne e nelle terapie prolungate con certi medicinali per l’HIV), a seri disturbi epatici e alla sindrome di Stevens-Johnson, una grave reazione cutanea.

 

Tra gli altri eventuali effetti collaterali della zidovudina troviamo anche:

costipazione

dolore alla testa

calo dell’appetito

nausea

stanchezza

vomito

debolezza

 

È anche fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

senso di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

dolori muscolari, crampi o debolezza

febbre, brividi, tosse o dolore alla gola continui, minzione diminuita o dolorosa

respiro accelerato, battito cardiaco accelerato o irregolare, nausea, sonnolenza, vomito, fiato corto, indolenza, capogiri o senso di avere la testa leggera, freddo

ittero, urine scure, feci pallide, forte o persistente perdita dell’appetito, nausea, dolore allo stomaco

intenso dolore allo stomaco o alla schiena, anche combinati con nausea o vomito

 

Avvertenze

Durante la terapia con Zidovudina è meglio evitare il contatto con persone alle prese con infezioni.

Prima di cominciare a prendere il medicinale è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico doxorubicina, ribavirina, stavudina, ganciclovir o ogni altro farmaco che contiene zidovudina

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi al midollo osseo, acidosi lattica, disturbi renali, pancreatite. Epatite C, cirrosi o altri disturbi epatici

se si hanno mai avuto problemi di abuso di alcolici

in presenza di dialisi

in presenza di grave sovrappeso

nell’eventualità di gravidanza o allattamento al seno

Zanamivir

Zanamivir

 

Lo Zanamivir si usa soprattutto per curare numerose forme influenzali in persone di età superiore ai 7 anni in cui i sintomi non durano da più di 2 giorni.

Si può anche usare per prevenire l’influenza a cominciare dai 5 anni di età.

 

Che cos’è lo Zanamivir?

Si tratta di un antivirale. Opera arrestando lo sviluppo e la propagazione dei virus che interessano l’apparto respiratorio. Il suo meccanismo d’azione pare prevedere l’inibizione di una proteina virale e il conseguente cambiamento della capacità di propagazione del virus.

 

Come si prende lo Zanamivir?

Lo Zanamivir si prende in forma di polvere da inalare.

 

Effetti collaterali dello Zanamivir

Tra gli eventuali effetti collaterali dello zanamivir si trovano anche:

tosse

diarrea

capogiri

dolore alla testa

nausea

sinusite

dolore alla gola

naso chiuso

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

stato confusionale

allucinazioni

battito cardiaco irregolare

mutamenti d’umore

cute arrossata, gonfia o che si desquama

convulsioni

fiato corto

febbre, brividi, dolore alla gola continuo e altri sintomi di infezione in corso

problemi di deglutizione

respiro sibilante

 

Avvertenze

Lo Zanamivir può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici o certi medicinali.

Possibili broncodilatatori si devono prendere prima dello zanamivir.

Prima di prendere Zanamivir è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo, nello specifico al lattosio o alle proteine del latte

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico vaccino per l’influenza nella sua forma viva attenuata da prendere per via intranasale e broncodilatatori

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di problemi cardiaci, polmonari, respiratori, psichiatrici o psicologici

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

 

Bisogna anche sempre avvertire dottori, chirurghi e dentisti delle terapie con zanamivir.

 

Prenotazioni

B&P

arese

5×1000

Viomicina

Viomicina

 

La viomicina è un ingrediente del cocktail di medicinali usato per ostacolare le infezioni provocate dal Mycobacterium tubercolosis.

 

Che cos’è la viomicina?

Si tratta di una tuberactinomicina. Opera disturbando la sintesi delle proteine da parte dei batteri. Per riuscirci si lega alla superficie dei loro ribosomi, organuli addetti precisamente alla sintesi delle proteine.

 

Come si prende la viomicina?

Di solito la viomicina si assume tramite infusioni in vena.

 

Effetti collaterali della viomicina

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore nel caso in cui prendere la viomicina dovesse provocare:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di prendere la viomicina è fondamentale avvertire sempre il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi

delle patologie di cui si soffre (o si ha sofferto)

in presenza di gravidanza o allattamento

Vilazodone

Vilazodone

 

Il vilazodone si usa soprattutto nella cura della depressione.

 

Che cos’è il vilazodone?

Si tratta di un antidepressivo. Si ritiene che operi accrescendo l’attività del neurotrasmettitore serotonina, facilitando così il miglioramento dell’umore.

 

Come si prende il vilazodone?

Il vilazodone si prende per bocca.

 

Effetti collaterali del vilazodone

Il vilazodone viene collegato al pericolo di comparsa della sindrome serotoninergica. Può anche accrescere il pericolo di emorragie, di disturbi agli occhi e di mancanza di sodio nel sangue.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diarrea

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

nausea

dolore allo stomaco

insonnia

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

alterazioni del comportamento

urine scure

coordinazione diminuita

disturbi nella sfera sessuale

svenimenti

allucinazioni

battito cardiaco irregolare

comparsa di agitazione, ansia, depressione, attacchi di panico, aggressività, impulsività, irritabilità, ostilità, sensazione di benessere eccessivo, irrequietezza, insonnia o incapacità a stare fermi o peggioramento di disturbi di questo tipo preesistenti

convulsioni

capogiri seri o persistenti

istinti suicidi

emorragie

tremori

 

Controindicazioni e avvertenze

Il vilazodone non è indicato in presenza di assunzione di linezolid o di MAO inibitori nei 14 giorni prima della sua assunzione.

L’assunzione del medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

 

Prima della terapia con vilazodone è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico medicinali che contengono blu di metilene, farmaci per le allergie, pillola abortiva, farmaci contro dolore, allergie, sindrome di Cushing, depressione o altri disturbi psicologici, problemi cardiaci, epatite C, HIV, infezioni, emicrania, nausea o vomito, disturbi gastrointestinali, gonfiore o ritenzione idrica o per perdere peso, anticovulsivanti, anticoagulanti, infusi alle erbe, coenzima Q10, aglio, ginseng, gingko e iperico

se si soffre (o si ha sofferto) di ipovolemia, pressione bassa, sodio basso nel sangue, disidratazione, disturbo bipolare o altri disturbi psicologici, abuso di alcolici o di sostanze, problemi epatici o renali, problemi emorragici, incremento della pressione nell’occhio, glaucoma o convulsioni

in presenza di disturbo bipolare o altri disturbi psicologici, istinti suicidi abuso di alcolici o di sostanze in famiglia

se si consumano alcolici

in presenza di istinti suicidi

nel caso in cui si segua una dieta a basso contenuto di sodio

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È fondamentale avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di vilazodone.

Vandetanib

Vandetanib

 

Il vandetanib si usa nella terapia del carcinoma midollare della tiroide.

 

Che cos’è il vandetanib?

Si tratta di un inibitore degli enzimi chinasi. Opera prevenendo lo sviluppo delle cellule tumorali.

 

Come si prende il vandetanib?

Il vandetanib si assume per bocca.

 

Effetti collaterali del vandetanib

Il vandetanib può provocare gravi emorragie e accrescere il pericolo di ictus. Può anche provocare gravi rash cutanei, accrescere la sensibilità della cute al sole e incrementare il pericolo di gravi scompensi cardiaci, di sindrome leucoencefalopatica e di patologie interstiziali polmonari.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

acne

diarrea

secchezza della bocca

secchezza cutanea

caduta dei capelli

dolore alla testa

perdita dell’appetito

leggero dolore o disturbo allo stomaco

alterazioni nell’aspetto delle unghie

nausea

alterazioni del gusto

stanchezza

infezioni delle vie aeree superiori

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

ferite che non si rimarginano

pensieri o ragionamenti preoccupanti o inusuali

sangue nelle urine o nell’espettorato

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

dolori articolari

senso di avere la testa leggera

disturbi psicologici o del comportamento

piaghe o vesciche in bocca

dolori, spasmi o crampi muscolari

intorpidimento o pizzicore a labbra, lingua, dita delle mani o piedi

tosse intensa o continua

diarrea, capogiri, dolore alla testa, stanchezza o debolezza intensi o continui

indolenza

repentini disturbi di coordinazione, a camminare o di equilibrio

pizzicore, male, arrossamento o gonfiore dei palmi delle mani o della pianta dei piedi

emorragie o lividi

stanchezza inusuale

disturbi alla vista

vomito che sembra caffè

 

Controindicazioni e avvertenze

Il vandetanib può non essere indicato in caso di certe anomalie del battito cardiaco, di uno scompenso cardiaco non monitorato, di disturbi epatici, di bassi livelli ematici di potassio, calcio o magnesio e in presenza di emorragie o in casp di sangue nell’espettorato.

Inoltre non si dovrebbe prendere combinato con l’iperico, con antiaritmici o con ogni medicinale che incrementi il pericolo di allungamento dell’intervallo QT.

L’assunzione del medicinale può alterare la capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi con alcolici e certi farmaci.

 

Prima di cominciare la cura con vandetanib è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico medicinali per le allergie, l’asma o altri disturbi respiratori, disturbi cardiaci, dipendenza dai narcotici, nausea o vomito, dolore, convulsioni, sindrome di Tourette e immunosoppressori, cura ormonale sostitutiva o iperico

se si soffre (o si ha sofferto) di allungamento dell’intervallo QT o altri disturbi cardiaci, problemi renali, polmonari, respiratori o emorragici, pressione elevata, cambiamenti nei livelli di elettroliti nel sangue, ipotiroidismo, livelli alti di TSH, sangue nell’espettorato, disturbi cutanei, diarrea, globuli bianchi o piastrine bassi

in presenza di infarto o ictus

in presenza di casi di prolungamento dell’intervallo QT in famiglia

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È fondamentale avvertire i dottori, i chirurghi e i dentisti che si è in cura con vandetanib.

Le donne in età fertile devono fare uso di anticoncezionali efficaci sia durante la terapia che nei 4 (o più) mesi dopo averla smessa.

Valganciclovir

Valganciclovir

 

Il valganciclovir si usa per curare le infezioni dell’occhio provocate da citomegalovirus in persone affette da AIDS.

Viene anche usato per prevenire il citomegalovirus nelle persone a rischio alto che hanno subito un trapianto di reni, cuore o reni-pancreas.

 

Che cos’è il valganciclovir?

Si tratta di un profarmaco che una volta preso si tramuta in ganciclovir a livello di fegato e intestino. È questo principio attivo che svolge la vera e propria azione antivirale. Nello specifico, il ganciclovir blocca la sintesi del DNA del citomegalovirus, fermandone sviluppo e riproduzione.

 

Come si prende il valganciclovir?

Il valganciclovir si prende per bocca, dopo aver mangiato.

 

Effetti collaterali del valganciclovir

Il vangaciclovir può provocare seri disturbi al midollo osseo. È anche stato collegato all’insorgenza del cancro e al rigetto di certi organi trapiantati.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

diarrea

dolore alla testa

nausea

dolore allo stomaco

problemi del sonno

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

confusione

urine scure

problemi di coordinazione

allucinazioni

battito cardiaco irregolare

cambiamenti d’umore o del comportamento

debolezza muscolare

intorpidimento o pizzicore alla cute, alle mani o ai piedi

pallore

convulsioni

dolore alla testa, capogiri o sonnolenza intensi o continui

gonfiori di braccia o gambe

emorragie

sintomi di un’infezione in corso

disturbi renali

tremori

movimenti instabili

stanchezza o debolezza eccessive

disturbi alla vista

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Il valganciclovir potrebbe non essere indicato in presenza di livelli molto bassi di globuli rossi, bianchi o piastrine, in presenza di dialisi e se si sta prendendo ganciclovir.

 

Prima di prendere valganciclovir è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico al ganciclovir), a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico zidovudina, medicinali potenzialmente nocivi per i reni, micofenolato mofetile, acido micofenolico, probenecid, didanosina e ogni medicinale che potrebbe provocare disturbi al midollo osseo o indebolire il sistema immunitario

se si soffre (o si ha sofferto) di disturbi renali, citomegalovirus congenito, disturbi alle cellule del sangue, alle piastrine o al midollo osseo

in presenza di trapianto di cuore, di reni o di reni-pancreas

in presenza di radioterapia o chemioterapia (anche recente)

in presenza di disidratazione

in presenza di gravidanza o allattamento

Il medicinale può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici e certi farmaci.

 

Durante la cura è meglio evitare la disidratazione e fare tutti agli esami consigliati dal dottore.

Inoltre le donne fertili e gli uomini devono usare efficaci metodi contraccettivi sia quando prendono il farmaco, che per almeno 30 (nel caso delle donne) o 90 (nel caso degli uomini) giorni dopo all’interruzione della cura.

È meglio avvertire dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di valganciclovir.

Ulipistral

Ulipistral

 

L’ulipistral si usa per evitare una gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto o nel caso in cui si pensi che i metodi contraccettivi usati potrebbero non aver funzionato.

 

Che cos’è l’ulipistral?

L’ulipistral disturba l’azione del progesterone, però il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce.

Si sa che può prevenire la gravidanza arrestando o ritardando l’ovulazione o modificando la parete dell’utero in maniera da prevenire l’impianto di un probabile ovulo fecondato.

 

Come si prende l’ulipistral?

L’ulipistral si prende per bocca, in forma di pastiglie da prendere entro 5 ore dal rapporto sessuale a rischio.

 

Effetti collaterali dell’ulipistral

L’ulipistral può far diminuire l’efficacia dei anticoncezionali ormonali.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

cambiamenti del flusso o della durata del ciclo mestruale

capogiri

dolore alla testa

nausea

dolore allo stomaco

stanchezza

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore se 3-5 settimane dopo averlo preso appare un intenso male nella parte bassa dell’addome e in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

mancanza del ciclo mestruale

dolori mestruali

spotting in mancanza di mestruazioni

 

Avvertenze

L’ulipistral non si deve prendere in presenza di gravidanza (prima dell’assunzione è meglio fare un test di gravidanza) o menopausa, se è già stato preso nel ciclo mestruale corrente e se si stanno prendendo barbiturici, bosentan, carbamazepina, felbamato, griseofulvina, fenitoina, rifampicina, iperico o altri medicinali che potrebbero minimizzarne l’efficacia.

Il medicinale può alterare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può aggravarsi consumando alcolici e da certi farmaci.

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico antifungini azolici, barbiturici, bosentan, carbamazepina, dexametasone, efavirenz, felbamato, griseofulvina, idantoine, modanafil, nevirapina, oxcarbazepina, primidone, rifamicine, iperico, topiramato, dabigatran, digossina e anticoncezionali ormonali

in presenza di gravidanze ectopiche

se non si ha ancora avuto il primo ciclo mestruale

in presenza di sovrappeso

in presenza di gravidanza o allattamento

Sufentanile

Sufentanile

 

Il Sufentanile si usa come anestetico durante gli interventi chirurgici.

Può anche venire usato in combinazione con altri medicinali per minimizzare il dolore con un’anestesia epidurale.

 

Che cos’è il Sufentanile?

Si tratta di un analgesico narcotico. Opera direttamente sul cervello e sul sistema nervoso centrale minimizzando il dolore e anestetizzando.

 

Come si prende il Sufentanile?

Il Sufentanile viene dato tramite iniezione.

 

Effetti collaterali del Sufentanile

Tra gli eventuali effetti collaterali del Sufentanile troviamo anche:

ansia

stato confusionale

costipazione

problemi a camminare

capogiri

sonnolenza

secchezza della bocca

dolore alla testa

indigestione

prurito

nausea

vomito

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

allucinazioni

rigidità muscolare

convulsioni

battito cardiaco rallentato o irregolare

respiro rallentato

disturbi respiratori

debolezza

 

Avvertenze

Un abuso di sufentanile può provocare dipendenza. L’utilizzo del medicinale può anche alterare le capacità di guida e di manovrare macchinari pericolosi.

Prima della somministrazione di sufentanile è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico naltrexone, amiodarone, antifungini, betabloccanti, benzodiazepine, calcio antagonisti, cimetidina, farmaci contro l’HIV, antibiotici, MAO inibitori, fenotiazine, sibutramina, sodio oxibato e barbiturici

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di diabete, asma o altri disturbi respiratori, disturbi di pressione, crescita di masse cerebrali anomale, disturbi cardiaci, patologie epatiche o renali, pancreatite o aritmie

se si ha la febbre

di recenti traumi cranici

nell’eventualità di gravidanza o allattamento al seno

Streptomicina

Streptomicina

 

La Streptomicina si usa per curare la tubercolosi e altre infezioni batteriche.

 

Che cos’è la Streptomicina?

Si tratta di un aminoglicoside, di un antibiotico che elimina i batteri sensibili alla sua azione arrestando la sintesi di proteine che servono per la sopravvivenza del microbo.

 

Come si prende la Streptomicina?

Di solito la Streptomicina si assume tramite iniezione fatta dal dottore.

 

Effetti collaterali della Streptomicina

Il primario effetto collaterale della Streptomicina è la diarrea.

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

bruciore, intorpidimento o pizzicori

disturbi di equilibrio

confusione

capogiri

febbre

dolore alla testa

perdita dell’udito

debolezza muscolare

nausea

rumori nelle orecchie

convulsioni

sintomi di disturbi renali (alterazioni nella minzione o nelle urine)

problemi respiratori

tic

stanchezza o debolezza

vomito

 

Avvertenze

La Streptomicina potrebbe intossicare i nervi, principalmente in presenza di disturbi renali, In certe situazioni è stata collegata a seri disturbi muscolari o respiratori. L’utilizzo per molto tempo di questo antibiotico può anche provocare una seconda infezione.

Prima della somministrazione di streptomicina è fondamentale avvertire il dottore:

di probabili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a ogni altro medicinale (nello specifico ad altri antibiotici) o cibo

degli altri farmaci, dei fitoterapici e degli integratori che si stanno prendendo, nello specifico altri aminoglicosidi, amfotericina B, bacitracina, cefalosporine, cisplatino, colistina, ciclosporina, diuretici, mannitolo, Fans, paromomicina, polimixina B, vancomicina o viomicina

nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di disturbi all’udito, ai nervi o ai muscoli, Parkinson o problemi renali

in presenza di disidratazione

in presenza di gravidanza o allattamento al seno

È anche fondamentale avvertire sempre dottori, chirurghi e dentisti dell’assunzione di Streptomicina.

Acidi grassi a media catena

Acidi grassi a media catena

 

Che cosa sono gli acidi grassi a media catena?

Gli acidi grassi a media catena – conosciuti anche come MCT, dall’inglese Medium Chain Triglycerides – sono grassi ricavati dalla lavorazione di oli (di solito di cocco o di semi di palma) per la produzione di prodotti a uso medicinale.

 

A cosa servono gli acidi grassi a media catena?

Gli acidi grassi a media catena vengono inseriti come sorgente di grassi nell’alimentazione di soggetti che non possono assumere grassi di altro tipo. Si prendono insieme alle terapie farmacologiche per affrontare disturbi gastrointestinali tipo diarrea, steatorrea, celiachia, patologie epatiche e disturbi digestivi collegati a gastrectomia o sindrome dell’intestino corto. Inoltre si propongono nella cura di galatturia e chilotorace, disturbi alla cistifellea, fibrosi cistica, AIDS e, nei bambini, per le convulsioni.

 

Si ipotizza che gli acidi grassi a media catena possano facilatare la creazione di sostanze efficaci per l’Alzheimer. Inoltre, certi sportivi li prendono come supporto nutrizionale durante gli allenamenti e per accrescere la massa magra minimizzando contemporaneamente il grasso corporeo.

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha approvato i claim che affermano che gli acidi grassi a media catena:

collaborano ad accrescere la sazietà, ad accrescere il consumo energetico e a calare di peso incrementando il metabolismo e hanno la tendenza di diminuire il peso corporeo e il grasso in presenza di sovrappeso;

compresi nell’apporto di grassi suggerito, collaborano a conservare un peso corporeo sano ed equilibrato e collaborano a ostacolare l’accumulo di grasso, principalmente quello addominale;

collaborano nella gestione del peso corporeo e a contenere l’accumulo di grasso.

 

Avvertenze ed eventuali controindicazioni

A quanto pare gli acidi grassi a media catena non possono interferire con medicinali o altre sostanze.

Se presi per bocca vengono ritenuti sicuri per la maggioranza delle persone, però possono provocare effetti collaterali tipo diarrea, vomito, irritabilità, nausea, problemi allo stomaco, meteorismo e mancanze di grassi essenziali, che possono essere parzialmente arginati prendendoli dopo mangiato.

Gli acidi grassi a media catena potrebbero non essere indicati in presenza di diabete, disturbi epatici, gravidanza e allattamento.

In presenza di dubbi è meglio consigliarsi con il proprio dottore.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono indicazioni generali e non soppiantano in nessuna maniera l’opinione medica. Per assicurarsi un’alimentazione sana e bilanciata è sempre meglio fare affidamento sui consigli del proprio medico curante o di un esperto nutrizionista.

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