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Nitrito di amile

Nitrito di amile

 

Il nitrito di amile è utilizzato nel trattamento associato agli attacchi di angina.

Che cos’è il Nitrito di amile?

Il nitrito di amile permette il rilassamento dei vasi sanguigni, aumenta l’apporto di sangue e ossigeno al cuore e riduce contemporaneamente il carico di lavoro per il muscolo cardiaco.

Come si assume il Nitrito di Amile?

Nel maggior parte dei casi si assume per via inalatoria.

Effetti avversi riconosciuti

Fra i possibili effetti avversi del nitrito di amile sono inclusi:

  • capogiri o sensazione di avere la testa leggera
  • polso accelerato
  • arrossamenti del viso e del collo
  • lieve mal di testa
  • nausea o vomito
  • irrequietezza

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • stanchezza o debolezza insolite
  • cianosi di labbra, unghie o palmi delle mani
  • forti capogiri o svenimenti
  • sensazione di forte pressione nel cranio
  • fiato corto
  • battito cardiaco debole e accelerato

Complicazioni e avvertenze

Questo principio attivo può causare capogiri o la sensazione di avere la testa leggera soprattutto alzandosi dalla posizione sdraiata a quella seduta. Questa complicazione è aggravata dal consumo di alcolici.

Prima di assumere il farmaco è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare avanafil, riociguat, sildenafil, tadalafil e vardenafil
  • se si soffre (o si ha sofferto) di anemia, glaucoma o ipertiroidismo
  • in caso di ictus, infarti o traumi cranici recenti
  • in caso di gravidanza o allattamento

Norgestrel

Norgestrel

 

Il norgestrel, spesso detto “minipillola”, può essere prescritto alle donne che vogliono evitare una gravidanza o per ridurre i dolori e le perdite mestruali. In altri casi viene utilizzato per regolarizzare il ciclo mestruale.

Come anticoncezionale può essere meno efficace rispetto ad altri metodi ormonali. Per questo in genere viene utilizzato a tale scopo solo dalle donne che non possono assumere contraccettivi a base di estrogeni.

Che cos’è il Norgestrel?

Il norgestrel agisce modificando l’utero e il muco della cervice in modo da rendere più difficoltoso l’impianto di un eventuale ovulo fertilizzato. Inoltre nel 50% delle donne che ne fanno uso l’assunzione regolare previene inoltre l’ovulazione.

Come si assume il Norgestrel?

Il norgestrel si assume per via orale, sotto forma di compresse.

In genere la posologia è di una compressa al giorno; nel caso in cui scateni nausea o problemi di stomaco è consigliabile assumerla prima di andare a dormire.

Effetti collaterali del Norgestrel

In rari casi l’assunzione di norgestrel può essere associata alla formazione di trombi.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • nausea
  • vomito
  • crampi allo stomaco
  • gonfiore
  • capogiri
  • mal di testa
  • stanchezza
  • sensibilità del seno
  • riduzione del volume del seno
  • acne
  • capelli grassi
  • perdita di capelli
  • aumento di peso
  • infezioni vaginali

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • prurito
  • gonfiore a volto, lingua o gola
  • difficoltà respiratorie
  • forti capogiri
  • emorragie vaginali prolungate (più di 8 giorni)
  • assenza delle mestruazioni per 2 cicli consecutivi
  • depressione
  • irsutismo
  • piedi o caviglie gonfi
  • fiato corto, dolore al petto, alla mascella o al braccio sinistro, confusione, sangue nell’espettorato, capogiri o svenimenti, dolore, gonfiore o caldo all’inguine o a un polpaccio, pizzicore, debolezza o intorpidimento di gambe o braccia, mal di testa insoliti, difficoltà a parlare, debolezza a un lato del corpo, problemi alla vista
  • forte dolore a stomaco, pancia o a livello addominale
  • noduli al seno
  • stanchezza insolita
  • urine scure
  • ittero

Avvertenze

In caso di vomito entro 4 ore dall’assunzione di norgestrel e in caso di diarrea l’efficacia contraccettiva può diminuire; nei 2 giorni successivi è bene utilizzare anche altri metodi anticoncezionali.

Prima di assumere norgestrel è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare principi attivi che velocizzano il transito intestinale, isotretinoina, troleandomicina, griseofulvina, modanafil, rifamicine, iperico, anticonvulsivanti e farmaci contro l’HIV
  • delle malattie e dei problemi di salute di cui si soffre (o si ha sofferto)
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’assunzione di norgestrel può interferire con i risultati di alcuni esami di laboratorio.

Nortriptilina

Nortriptilina

 

La nortriptilina è utilizzata principalmente nel trattamento dei sintomi della depressione.

Che cos’è la Nortriptilina?

La nortriptilina è un antidepressivo triciclico. Agisce sui livelli di molecole cerebrali ristabilendo l’equilibrio.

Come si assume la Nortriptilina?

In genere la nortriptilina si assume per via orale.

Effetti collaterali della Nortriptilina

Chi assume questo principio attivo ha riscontrato, in alcuni casi, una modifica della propria capacità di reazione e di ragionamento e un aumento della sensibilità cutanea al sole.

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • nausea, vomito, perdita dell’appetito
  • ansia, insonnia
  • secchezze delle fauci o strano sapore in bocca
  • riduzione della minzione
  • costipazione
  • problemi alla vista
  • gonfiore delle mammelle
  • problemi nella sfera sessuale

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • vista appannata o a tunnel, dolore o gonfiore agli occhi, aloni attorno alle luci
  • movimenti incontrollati di occhi, lingua, mascella o collo
  • sensazione di svenimento
  • convulsioni
  • dolore al petto, battiti cardiaci pesanti, strane sensazioni nel torace
  • debolezza o intorpidimenti improvvisi, problemi alla vista, a parlare o di equilibrio
  • febbre, mal di gola, lividi, emorragie
  • macchi violacee sottopelle
  • dolore alla parte alta dello stomaco, perdita dell’appetito, ittero
  • minzione dolorosa o difficoltosa
  • agitazione, allucinazioni, febbre, battito cardiaco accelerato, riflessi iperattivi, nausea, vomito, diarrea, perdita della coordinazione, svenimenti

Avvertenze

Non assumere nortriptilina in caso di infarto recente, somministrazione di blu di metilene o nei 14 giorni precedenti ad un trattamento con MAO inibitori.

Da evitare anche l’assunzione contemporanea di alcolici, di pompelmo e del suo succo.

L’efficacia del farmaco non è immediata. Si consiglia di non interrompere il farmaco senza consultare il proprio medico, per non incorrere in crisi d’astinenza.

Prima di assumerla è invece importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare ad altri antidepressivi), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare sonniferi, narcotici, miorilassanti, medicinali contro ansia o depressione, anticonvulsivanti e SSRI (anche se assunti nelle 5 settimane precedenti)
  • se si soffre (o si ha sofferto) di malattie cardiache, convulsioni, disturbo bipolare, schizofrenia o altre malattie mentali, patologie epatiche, problemi alla tiroide, diabete, glaucoma ad angolo stretto o problemi di minzione
  • in caso di infarto o ictus
  • di casi, in famiglia, di morte improvvisa associata a un’anomalia del ritmo cardiaco
  • in caso di gravidanza o allattamento

È bene informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di nortriptilina.

Aceclofenac

Aceclofenac

L’aceclofenac viene consigliato per la terapia del dolore e dell’infiammazione collegati all’artrosi, all’artrite reumatoide e alla spondilite anchilosante.

Che cos’è l’aceclofenac?
Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). Opera bloccando gli enzimi cicloossigenasi, ostacolando così la creazione di molecole (le prostaglandine) incluse nella formazione della sensazione di dolore, del gonfiore e dell’infiammazione.

Come si prende l’aceclofenac?
L’aceclofenac si prende per bocca, in forma di pastiglie da prendere di solito due volte al dì.

Effetti collaterali dell’aceclofenac
Prendere aceclofenac può venire collegato a una crescita del pericolo di trombosi, ostacolare l’aggregazione delle piastrine e provocare gravi reazioni cutanee. Può anche danneggiare la fertilità femminile.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:
anemia, anemia emolitica
depressione del sistema immunitario
granulocitopenia
neutropenia
iperpotassiemia
depressione
sogni inusuali
insonnia
disturbi alla vista
parestesie
tremori
sonnolenza
dolore alla testa
cambiamenti del gusto
scompenso cardiaco
palpitazioni
vertigini
acufene
ipertensione
arrossamenti o vampate
vasculite
dispnea
dispepsia
dolori addominali
nausea
diarrea
flatulenza
gastrite
costipazione
vomito
ulcere orali
melena
emorragie e ulcere gastrointestinali
stomatite
crescita dei sintomi della patologia di Crohn e della colite ulcerosa
sangue nel vomito
pancreatite
dermatite o dermatite bollosa
angioedema
porpora
crampi alle gambe
crescita dell’urea o della creatinina nel sangue
insufficienza renale
sindrome nefrosica
scompenso renale
crescita degli enzimi epatici
epatite e altri disturbi al fegato
crescita della fosfatasi alcalina nel sangue
edema
affaticamento
crescita di peso

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:
rash
orticaria
prurito
problemi respiratori
sensazione di oppressione al petto
gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua
ittero

Controindicazioni e avvertenze
L’aceclofenac non è indicato durante la gravidanza, nello specifico durante il terzo trimestre di gestazione.

Prima di prenderlo è fondamntale avvertire il dottore:
di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico ad altri Fans), a cibi o ad altre sostanze
dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico altri Fans o analgesici, diuretici, antipertensivi, glicosidi cardiaci, litio, digossina, metotressato, mifepristone, corticosteroidi, anticoagulanti, antibiotici (soprattutto chinoloni), anti-piastrinici, SSRI, ciclosporina, tacrolimus, zidovudina e antidiabetici
se si soffre (o si ha sofferto) di ulcere peptiche o emorragiche, emorragie, diatesi emorragica, problemi emorragici o ematologici, scompenso cardiaco o scompenso cardiaco congestizio, patologie ischemiche, patologie cerebrovascolari, arteriopatie periferiche, scompenso epatico o renale, emorragie o perforazioni gastrointestinali collegate all’assunzione di Fans, asma bronchiale, ipertensione, colite ulcerosa, patologia di Crohn e lupus eritematoso sistemico
in presenza di gravidanza o allattamento

Nell’eventualità di assunzione a lungo termine è meglio controllare con regolarità la funzionalità renale, quella epatica e i livelli dei diversi elementi del sangue.
L’aceclofenac può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.

Acido mefenamico

Acido mefenamico

 

L’acido mefenamico si usa per la terapia a breve termine (non oltre i 7 giorni) del dolore lieve-moderato collegato al ciclo mestruale.

Si usa anche nella cura di artropatie su base connettivitica, artrosi, attacchi acuti di gotta e dolore neoplastico.

 

Che cos’è l’acido mefenamico?

Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). Il suo preciso meccanismo di funzionamento non si conosce, però si ritiene che fermi certe sostanze che collaborano nei processi infiammatori.

 

Come si prende l’acido mefenamico?

L’acido mefenamico si prende per bocca. Se provoca disturbi allo stomaco può venire preso insieme a del cibo.

 

Effetti collaterali dell’acido mefenamico

L’acido mefenamico può avere effetti collaterali a livello cardiovascolare. Può anche accrescere il pericolo di emorragie gastrointestinali anche gravi e disturbare i risultati di certe analisi di laboratorio.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

costipazione

diarrea

capogiri

meteorismo

dolore alla testa

bruciori di stomaco

nausea

disturbi allo stomaco

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

gonfiori a viso, gola, lingua o labbra

rash

prurito

orticaria

sensazione di oppressione o male al petto

problemi respiratori

feci scure o con sangue

cambiamenti nella quantità di urina prodotta

urine scure

confusione

depressione

svenimenti

battito cardiaco accelerato o irregolare

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

alterazioni d’umore o del comportamento

intorpidimento di un braccio o di una gamba

debolezza da una sola parte del corpo

cute arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

acufene

convulsioni

dolore alla testa o capogiri forti

dolore allo stomaco o nausea intensi o continui

grave vomito

fiato corto

crescita di peso repentino o immotivato

gonfiore di mani, gambe o piedi

lividi o emorragie

dolori muscolari o articolari inusuali

stanchezza o debolezza inusuali

disturbi alla vista o a parlare

vomito che somiglia al caffè

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Prendere l’acido mefenamico non è indicata nell’ultimo trimestre di gestazione, in presenza di bypass cardiaco recente o programmato e in caso di certi disturbi renali, ulcere o infiammazioni gastrointestinali.

In più, prima di prenderlo è meglio avvertire il dottore:

di allergie al principio attivo, ad altri medicinali (nello specifico all’aspirina o ad altri Fans), ad altre sostanze o a cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico antiocagulanti, aspirina, corticosteroidi, eparina, SSRI, idrossido di magnesio, probenecid, ciclosporina, litio, metotressato, chinoloni, sulfoniluree, ACE inibitori e diuretici

se si soffre (o si ha sofferto) di patologie epatiche, diabete, disturbi gastrointestinali, gonfiori o ritenzione idrica, asma, polipi nasali, infiammazioni del cavo orale, pressione elevata, patologie del sangue, emorragie, problemi della coagulazione, disturbi cardiovascolari o se si è a rischio di questi problemi

in presenza di stato di salute precario

in presenza di disidratazione, ipovolemia o bassi livelli di sodio nel sangue

se si consumano alcolici

in presenza di un passato da alcolista

in presenza di gravidanza o allattamento

 

L’acido mefenamico può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può venire aggravato dagli alcolici e da certi farmaci.

Acido folico

Acido folico

 

L’acido folico si usa per curare o prevenire mancanze dello stesso acido folico che possono essere rischiose sia durante la gravidanza che durante altri momenti della vita.

Durante la gestazione la mancanza di acido folico può infatti alterare la corretta crescita del sistema nervoso del feto; in altri momenti della vita può anche provocare anemia.

 

Che cos’è l’acido folico?

L’acido folico opera riempiendo la mancanza di questa molecola.

 

Come si prende l’acido folico?

L’acido folico si prende per bocca, in forma di pastiglie da prendere di solito solo una volta al dì.

 

Effetti collaterali dell’acido folico

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore nell’eventualità in cui prendere l’acido folico provochi:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione o male al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di prendere l’acido folico è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico fenitoina e vitamine

delle patologie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si ha sofferto)

in presenza di gravidanza o allattamento

Durante la terapia il dottore potrebbe indicare dei giusti accorgimenti alimentari, per esempio di accrescere il consumo di fegato, frutta e verdura a foglie verdi fresca.

Acido fenofibrico

Acido fenofibrico

 

L’Acido fenofibrico si usa per far diminuire il colesterolo e i trigliceridi nel sangue.

 

Che cos’è l’Acido fenofibrico?

Si tratta di un agente capace di minimizzare i livelli di lipidi nel sangue. Opera accrescendo i livelli di colesterolo HDL (quello “buono”), favorendo l’eliminazione dei trigliceridi dal sangue e abbassando i livelli di colesterolo cattivo.

 

Come si prende l’Acido fenofibrico?

L’Acido fenofibrico si prende per bocca, di solito in forma di pillole o pastiglie.

La sua assunzione deve sempre essere combinata con un regime alimentare adeguato alla conservazione dei livelli di lipidi ematici nella norma.

 

Effetti collaterali dell’Acido fenofibrico

Prendere l’Acido fenofibrico si può collegare a miopatie e a serie reazioni cutanee.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

dolore alla schiena

costipazione

dolore alla testa

nausea

naso che cola

naso chiuso

 

È meglio avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

dolore o sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

male, gonfiore, arrossamenti o sensibilità alle gambe o ai polpacci

tosse con sangue

diminuzione della minzione

febbre, brividi o dolore alla gola continuo

dolori, sensibilità o debolezza muscolare

sintomi di disturbi ai reni (per esempio urine scure o feci pallide)

sintomi di una pancreatite

lividi o emorragie

stanchezza o debolezza inusuali

 

Controindicazioni e avvertenze

L’Acido fenofibrico non si deve prendere in presenza di disturbi alla cistifellea o al fegato o di seri problemi renali, né durante l’allattamento.

In presenza di terapie con resine sequestranti gli acidi biliari, bisogna prenderle dalle 4 alle 6 ore prima o un’ora dopo quella dell’acido fenofibrico.

Prima di cominciare la terapia è fondamentale avvertire sempre il dottore:

di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri medicinali (nello specifico al fenofibrato) o cibi

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, menzionando nello specifico betabloccanti, estrogeni, diuretici, colchicina, statine, immunosoppressori o altri medicinali che possono provocare danni ai reni, probenecid e anticoagulanti

se si soffre (o si ha sofferto) di diabete, ipotiroidismo, problemi cardiaci, disturbi alla cistifellea, pancreatite, disturbi renali, epatici o muscolari, trombosi venosa profonda o embolia polmonare

nel caso si fosse in forte sovrappeso

se di ha uno stile di vita poco attivo

se si hanno cattive abitudini alimentari

se si consumano alcolici

in presenza di gravidanza o allattamento

 

È meglio avvertire dottori, chirurghi e dentisti della terapia con Acido fenofibrico.

Acemetacina

Acemetacina

 

L’acemetacina si usa nella terapia dell’artrosi, dell’artrite reumatoide, della spondilite anchilosante, degli attacchi acuti di gotta, della periartrite scapolo-omerale e delle infiammazioni gravi dell’apparato osteoarticolare.

 

Che cos’è l’acemetacina?

L’acemetacina svolge attività antinfiammatoria, analgesica e antipiretica. Opera disturbando a più livelli i processi infiammatori, per esempio bloccando la sintesi delle prostaglandine.

 

Come si prende l’acemetacina?

L’acemetacina si prende per bocca, di solito in forma di capsule. Per minimizzare possibili problemi gastrointestinali la si può prendere a stomaco pieno, combinata con un antiacido.

 

Effetti collaterali dell’acemetacina?

L’acemetacina può provocare problemi gastrointestinali (per esempio emorragie) e provocare ritenzione idrica o diminuzione della perfusione renale.

 

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

nausea

vomito

bruciore di stomaco

dolori addominali

diarrea

crescita delle transaminasi

cefalea

vertigini

tremori

astenia muscolare

parestesie

neuropatie periferiche

convulsioni

ansia

depressione

allucinazioni

problemi della personalità

anemia

agranulocitosi

trombocitopenia

porpora trombocitopenica

epistassi

emorragie vaginali

congiuntivite

fotofobia

disturbi alla vista

iperpotassiemia

ipertensione

edema

sangue nelle urine

proteine nelle urine

nefrite interstiziale

iperazotemia

 

È fondamentale avvertire immediatamente un dottore in presenza di:

rash

orticaria

prurito

problemi respiratori

sensazione di oppressione al petto

gonfiore di bocca, viso, labbra o lingua

 

Controindicazioni e avvertenze

L’acemetacina non è indicata prima dei 14 anni di età, in presenza di asma, orticaria o rinite collegate all’assunzione di Fans, epilessia, sindrome parkinsoniana, insufficienza epatica o renale, scompenso cardiaco congestizio, diatesi emorragica o emorragie in atto, ulcera peptica e certi disturbi gastrici. Non è consigliata alle donne con disturbi di fertilità sicuri o sospetti e a quelle che vogliono concepire un figlio, durante la gravidanza e l’allattamento.

Il medicinale non si deve prendere combinato con anticoagulanti.

 

Prima di prenderlo è fondamentale avvertire il dottore:

di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a ogni altro medicinale (nello specifico a indometacina e acido acetilsalicilico), a cibi o ad altre sostanze

dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico anticoagulanti, idantoina, salicilati, sulfamidici, sulfaniluree, diuretici, litio, metotressato, antibiotici aminoglucosidici, ACE-inibitori e probenecid

se si soffre (o si ha sofferto) di depressione o altri problemi psicologici o psichiatrici, ipertensione, cardiopatie, disturbi epatici o renali

in presenza di gravidanza o allattamento

 

Nell’eventualità di assunzione a lungo termine è meglio controllare frequentemente la funzionalità renale e quella epatica.

L’acemetacina può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.

Toloxatone

Toloxatone

 

Il toloxatone è un farmaco antidepressivo.

Che cos’è il toloxatone?

Il toloxatone agisce inibendo l’enzima monoamino ossidasi di tipo A. Rientra nella famiglia dei MAO inibitori.

Come si assume il toloxatone?

 Il toloxatone viene somministrato per via orale, in genere sotto forma di capsule.

Effetti collaterali del toloxatone

Fra i possibili effetti avversi del toloxatone sono inclusi:

  • cefalee
  • vertigini
  • stordimento
  • costipazione
  • nausea
  • vomito
  • problemi epatici
  • episodi maniacali
  • aggressività
  • ansia
  • delirio
  • fragilità emotiva
  • problemi d’umore
  • istinti suicidi

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • orticaria
  • difficoltà respiratorie
  • senso di oppressione al petto
  • gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua

Controindicazioni e avvertenze

Il toloxatone è controindicato in caso di porfiria epatica.

Prima di assumere toloxatone è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti
  • se si soffre (o si ha sofferto) di porfiria epatica, bradicardia e feocromocitoma
  • nel caso in cui ci si dovrà sottoporre a un’anestesia generale
  • in caso di gravidanza o allattamento

L’efficacia non è immediata, per valutarne i benefici è necessario attendere qualche settimana dalla prima assunzione.

Durante il trattamento è sconsigliato il consumo di alcolici.

Oxcarbazepina

Oxcarbazepina

 

L’oxcarbazepina è utilizzata, da sola o in combinazione con altri farmaci, per trattare alcuni tipi di convulsioni associate all’epilessia.

Che cos’è l’Oxcarbazepina?

L’oxcarbazepina è un anticonvulsivante. Agisce a livello cerebrale riducendo impulsi nervosi anomali.

Come si assume l’ Oxcarbazepina?

L’oxcarbazepina viene somministrata per via orale, sia in formulazioni a rilascio immediato che in formulazioni a rilascio prolungato.

Effetti collaterali dell’ Oxcarbazepina

L’oxcarbazepina può scatenare una grave reazione cutanea nota come sindrome di Stevens-Johnson

Fra gli altri suoi possibili effetti avversi sono inclusi:

  • costipazione
  • diarrea
  • capogiri
  • sonnolenza
  • mal di testa
  • indigestione
  • lieve mal di stomaco
  • nausea
  • stanchezza
  • vomito

È importante contattare subito un medico in caso di:

  • rash cutaneo
  • prurito
  • gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola
  • difficoltà respiratorie o di deglutizione
  • senso di oppressione o dolore al petto
  • raucedine insolita
  • sangue nelle feci
  • riduzione della coordinazione
  • riduzione della minzione
  • difficoltà a concentrarsi o a parlare
  • problemi alla vista o movimenti involontari degli occhi
  • problemi al tatto
  • battito cardiaco accelerato, rallentato o irregolare
  • febbre, brividi o mal di gola
  • dolori, gonfiore o debolezza muscolari o articolari
  • disturbi psicologici nuovi o peggiorati
  • convulsioni nuove o peggiorate
  • epistassi
  • mal di stomaco forte o persistente
  • fiato corto
  • linfonodi ingrossati
  • problemi epatici
  • bassi livelli di sodio
  • tremori
  • problemi di insonnia
  • difficoltà a camminare
  • movimenti muscolari incontrollati
  • lividi o emorragie
  • stanchezza o debolezza eccessive

Avvertenze

L’oxcarbazepina può compromettere le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol o dall’assunzione di altri medicinali.

Il farmaco può inoltre ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali e aumentare la sensibilità della pelle al sole.

Prima di un trattamento con oxcarbazepina è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare alla carbamazepina), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare inibitori della proteasi dell’HIV, MAO inibitori, quetiapina, antidepressivi triciclici, carbamazepina, acido valproico, idantoine, fenobarbital, aripiprazolo, inibitori dell’aromatasi, ciclosporina, epotiloni, felodipina, contraccettivi ormonali, inibitori della chinasi, maraviroc, NNRTI e tramadolo
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