Gadobrutolo

 

Viene impiegato per diagnosticare alcuni disturbi al sistema nervoso centrale.

Trova altresì utilizzo nella diagnosi del tumore al seno.

 

Che cos’è il gadobrutolo?

Si tratta di un agente di contrasto che produce effetti magnetici. Permette di visualizzare più chiaramente organi, vasi sanguigni e altri tessuti (esclusi quelli delle ossa) nel corso di una risonanza magnetica.

 

Come si assume il gadobrutolo?

Viene somministrato tramite infusione in vena.

 

Effetti collaterali del gadobrutolo

In caso di malattie renali in stato avanzato, il suo impiego può causare gravi problemi di salute; fra i sintomi che possono segnalarne la presenza si possono includere:

bruciore, prurito, gonfiore e ispessimento o indurimento della cute

debolezza a livello muscolare

rigidità delle articolazioni di braccia, mani, gambe o piedi

dolore alle ossa a livello di costole o anca

difficoltà nel movimento

arrossamenti o decolorazione dell’epidermide

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

mal di testa

insolito o sgradevole sapore in bocca

senso di nausea

sensazione di freddo, caldo, dolore o bruciore nel punto di iniezione

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

problemi ai reni

forti dolori, bruciori o irritazione alla zona di iniezione

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima della somministrazione è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze (in particolare ai mezzi di contrasto)

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di pressione alta, malattie epatiche, malattie renali, diabete, asma, febbre da fieno, convulsioni

in caso di recenti traumi, interventi chirurgici o gravi infezioni

in caso di dialisi

in caso di donne gravide o in fase di allattamento