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Giuggiole

Giuggiole

 

Che cosa sono le giuggiole?

Le giuggiole sono i frutti della Ziziphus jujuba, specie appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae. Hanno origine in Cina, ma vengono coltivate anche in Corea, in Giappone e nel Medio Oriente.

 

Che proprietà nutrizionali hanno le giuggiole?

100 g di giuggiole fresche apportano:

79 Calorie, circa

1,2 g di proteine

0,20 g di lipidi

20,53 g di carboidrati

fibra alimentare

69 mg di vitamina C

0,900 mg di niacina

0,081 mg di piridossina

0,040 mg di riboflavina

0,020 mg di tiamina

40 UI di vitamina A

250 mg di potassio

23 mg di fosforo

21 mg di calcio

10 mg di magnesio

3 mg di sodio

0,48 mg di ferro

0,084 mg di manganese

0,073 mg di rame

0,05 mg di zinco

Le giuggiole sono fonti di tannini. In 100 grammi di frutto fresco sono presenti circa 3,2 mg di catechina e 1,3 mg di quercetina.

 

Possibili effetti collaterali delle giuggiole

È possibile che le giuggiole interferiscano con la venlafaxina, un farmaco antidepressivo.

 

Stagionalità delle giuggiole

L’albero delle giuggiole si riempie di frutti entro il mese di luglio.

 

Possibili benefici e controindicazioni delle giuggiole

Le giuggiole, essiccate o ridotte in polvere, vengono impiegate nella medicina tradizionale cinese per alleviare nervosismo, ansia e insonnia, prevenire le infezioni e migliorare le capacità digestive. Sicuramente questi frutti sono fonti di nutrienti essenziali per il corretto sviluppo e per il benessere generale dell’organismo. Le loro fibre contribuiscono a proteggere la salute intestinale; inoltre il loro consumo fornisce un apporto di vitamina C che corrisponde a un pieno di potere antiossidante. In più, la vitamina C è importante per la sintesi del collagene e contribuisce alla guarigione delle ferite. Il calcio è importante per la salute di ossa e denti, per la contrazione dei muscoli, per la coagulazione del sangue e per la trasmissione dell’impulso nervoso; il ferro è fondamentale per la produzione dei globuli rossi e le vitamine del gruppo B sono alleate del metabolismo. Infine, sono note le capacità antinfettive, antinfiammatorie e antiemorragiche dei tannini. Attenzione, però: rispetto ad altri frutti le giuggiole sono piuttosto caloriche.

Le giuggiole, anche nella loro variante disidratata, sono considerate alimenti generalmente sicuri.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Lattuga gentile

Lattuga gentile

 

Che cos’è la lattuga gentile?

La lattuga gentile (o gentilina o canasta) è una varietà di lattuga, dal sapore dolce, che può essere consumata sia cruda sia cotta. È caratterizzata da un cespo aperto con foglie a margine increspato di consistenza piuttosto croccante, con colori che variano dal verde chiaro al rosso-viola. Il nome scientifico con cui viene indicata è Lactuca sativa var. secalina.

 

Che proprietà nutrizionali ha la lattuga gentile?

100 grammi di lattuga gentile apportano mediamente 21 Calorie, suddivise in 38% di proteine, 19% di lipidi e 43% di carboidrati

In particolare, 100 grammi di lattuga contengono:

94,3 g di acqua

1,8 g di proteine

0,4 g di lipidi

0 mg di colesterolo

2 g di carboidrati

1,5 g di fibre

9 mg di sodio

240 mg di potassio

0,8 mg di ferro

45 mg di calcio

31 mg di fosforo

0,05 mg di vitamina B1 o Tiamina

0,18 mg di vitamina B2 o Riboflavina

0,7 mg di vitamina B3 o Niacina (o vitamina PP)

229 µg di vitamina A retinolo eq.

6 mg di vitamina C

Acido folico (vitamina B9)

Vitamina K

 

Possibili effetti collaterali della lattuga gentile

Non si ha evidenza a oggi di eventuali interazioni tra il consumo di lattuga gentile e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della lattuga gentile

La lattuga gentilina è disponibile per gran parte dell’anno; viene raccolta infatti nei mesi primaverili, estivi e autunnali.

Possibili benefici e controindicazioni

L’apporto di fibre (1,5 grammi ogni 100 grammi di prodotto) e acqua (94 grammi ogni 100 grammi di prodotto) rende la lattuga gentilina un alimento ideale per coloro che sono nella condizione di dover migliorare il transito intestinale. Il basso apporto energetico (20 Calorie ogni 100 grammi di prodotto consumato) la rende adatta anche a coloro che devono rispettare un regime alimentare a basso contenuto di calorie. Quando viene consumata cruda si può assaporare la consistenza croccante che la caratterizza e che aumenta, inoltre, il senso di sazietà.

La lattuga gentile è consigliata a chi soffre di ritenzione idrica per le sue proprietà diuretiche. La notevole quantità di acqua e di sali minerali la rendono un alimento rinfrescante e rimineralizzante (contiene soprattutto calcio, potassio e fosforo). Le buone quantità di vitamine in essa contenute svolgono molte funzioni importanti: la provitamina A è fondamentale per il benessere della pelle e la protezione della vista, la vitamina K rinforza le ossa e protegge il sistema nervoso perché partecipa allo sviluppo della guaina mielinica che ricopre i nervi, le vitamine del gruppo B di cui particolarmente buono è il contenuto di acido folico o vitamina B9 che è essenziale per il benessere dell’apparato cardiovascolare e molto importante in gravidanza per uno sviluppo ottimale del nascituro, e la vitamina C, che è un antiossidante in grado di contrastare l’invecchiamento delle cellule e l’aumento del colesterolo nel sangue.

Non si ha nota di controindicazioni al consumo di lattuga gentilina, a meno che non si soffra di allergia a questo ortaggio.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Luccio

Luccio

 

Che cos’è il luccio?

Il luccio (Esox lucius) è un pesce che appartiene alla famiglia delle Esocidae. Si tratta di una specie autoctona, diffusa nella maggior parte dell’Europa (in particolare nelle regioni settentrionali e nord-orientali).

 

Che proprietà nutrizionali ha il luccio?

100 g di luccio (parte edibile, a crudo) apportano 81 Calorie suddivise all’incirca in 93% di proteine e 7% di lipidi

In particolare, in 100 grammi di luccio sono presenti circa:

18,7 g di proteine

0,6 g di lipidi

0,1 g di zuccheri disponibili

39 mg di colesterolo

tracce di vitamina C

1,7 mg di niacina

0,09 mg di tiamina

0,07 mg di riboflavina

6 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

250 mg di potassio

220 mg di fosforo

20 mg di calcio

63 mg di sodio

1,1 mg di ferro

 

Possibili effetti collaterali del luccio

Non si ha evidenza di possibili interferenze tra il consumo di luccio e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Possibili benefici e controindicazioni del luccio

Il luccio è un pesce che contiene una piccola quantità di acidi grassi saturi, un tipo di lipidi considerato pericoloso per la salute cardiovascolare: secondo le Linee Guida per la Prevenzione dell’Aterosclerosi del Ministero della Salute, infatti, non dovrebbe essere assunto in quantità superiori al 10% delle calorie introdotte quotidianamente con il cibo. Il luccio, inoltre, è una buona fonte di proteine di qualità elevata, di niacina e di minerali. Fra i minerali contenuti in questo pesce ci sono il potassio, che aiuta a controllare la frequenza cardiaca e la pressione, e il fosforo, che è molto importante per la salute di ossa e denti, ma anche di reni, muscoli e cuore, del metabolismo e della trasmissione dell’impulso nervoso.

Purtroppo, però, il consumo di luccio comporta anche un’assunzione di colesterolo non trascurabile, per cui è necessario tenerne conto per rispettare il limite di assunzione massima indicato dalle Linee Guida per la Prevenzione dell’Aterosclerosi (300 mg/die per gli adulti sani o 200 mg/die in presenza di problemi cardiovascolari).

 

Periodo di reperibilità del luccio

A seconda della Regione, i periodi in cui la pesca del luccio viene consentita sono diversi. In Lombardia è vietata dall’1 febbraio al 31 marzo, in Piemonte dal 15 febbraio al 15 marzo, in Veneto dall’1 gennaio al 31 marzo, in Trentino Alto Adige dal 15 febbraio al 15 marzo e in Emilia-Romagna dal 15 dicembre al 15 maggio.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Lupini

Lupini

 

Che cosa sono i lupini?

I lupini sono i legumi prodotti dal Lupinus albus, una specie che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. La pianta, nota fin dai tempi antichi, ha origine nei paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. In Italia viene coltivata soprattutto in Calabria, Puglia, Lazio e Campania.

 

Che proprietà nutrizionali hanno i lupini?

100 g di lupini apportano circa 114 Calorie, suddivise in 58% di proteine, 23% di carboidrati, 19% di lipidi

In particolare, 100 g di lupini apportano:

6,4 g di proteine

2,4 g di lipidi

7,1 g di carboidrati

6 g di amido

5,5 mg di ferro

45 mg di calcio

100 mg di fosforo

0,1 mg di tiamina

0,01 mg di riboflavina

0,2 mg di niacina

 

Possibili effetti collaterali dei lupini

Non si ha evidenza di possibili interferenze tra il consumo di lupini e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità dei lupini

La semina dei lupini avviene in autunno, tra ottobre e novembre, ma la loro maturazione si ottiene nel periodo tra giugno e luglio.

 

Possibili benefici e controindicazioni dei lupini

I lupini sono consigliati per l’alimentazione di vegetariani e celiaci per l’elevato contenuto proteico e l’assenza di glutine. Anche coloro che sono affetti dal diabete potrebbero beneficiarne, in quanto sono caratterizzati da un basso indice glicemico. Inoltre, grazie ad alcune ricerche si è dimostrato che i lupini sono in grado di combattere l’accumulo di glucosio nel sangue. In virtù della presenza di steroli vegetali, questi legumi possono ridurre anche i livelli di colesterolo “cattivo” (Ldl). In più, possono venire utilizzati all’interno di un regime alimentare mirato a perdere peso: contribuiscono, infatti, a controllare il senso di fame e l’introito di cibo. Infine, contribuiscono a contrastare la stitichezza, rendendo più celere il transito intestinale del cibo.

Un consumo eccessivo di lupini può avere un effetto lassativo. Inoltre, questi alimenti non dovrebbero essere consumati da chi soffre di allergia ad arachidi, lenticchie e fagioli. Infine, è necessario prestare attenzione al loro sapore: se fosse molto amaro, potrebbe indicare che gli alcaloidi che vi sono presenti potrebbero non essere stati rimossi, quindi non bisogna mangiarli. L’ingestione potrebbe, quindi, causare una sorta di avvelenamento i cui sintomi sarebbero febbre, stati confusionali, vertigini e aumento della pressione sanguigna.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Maggiorana

Maggiorana

 

Che cos’è la maggiorana?

La maggiorana (Origanum majorana) è un’erba aromatica appartenente alla famiglia delle Labiatae.

 

Che proprietà nutrizionali ha la maggiorana?

Un cucchiaio di foglie di maggiorana essiccate (circa 1,7 g) apporta:

5 Calorie, circa

0,13 g di acqua

0,22 g di proteine

0,12 g di lipidi, fra cui 0,009 g di acidi grassi saturi, 0,016 g di acidi grassi monoinsaturi e 0,075 g di acidi grassi polinsaturi

1,03 g di carboidrati, fra cui 0,7 g di fibre e 0,07 g di zuccheri

137 UI di vitamina A

0,070 mg di niacina

0,9 mg di vitamina C

0,03 mg di vitamina E

0,020 mg di vitamina B6

0,015 mg di acido pantotenico

0,005 mg di riboflavina

0,005 mg di tiamina

10,6 µg di vitamina K

5 µg di folati

34 mg di calcio

26 mg di potassio

6 mg di magnesio

5 mg di fosforo

0,092 mg di manganese

1,41 mg di ferro

1 mg di sodio

0,06 mg di zinco

0,019 mg di rame

La maggiorana è una fonte di beta-carotene, beta-criptoxantina, luteina/zeaxantina e oli essenziali.

 

Possibili effetti collaterali della maggiorana

È possibile che il consumo di maggiorana interferisca con l’assunzione di litio. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della maggiorana

Le foglie e le estremità fiorite della maggiorana vengono raccolte all’inizio della fioritura per poi essere essiccate. La maggiorana secca è disponibile sul mercato tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Infusi a base di maggiorana contribuiscono a contrastare nausea e flatulenza e sembra che possano anche esercitare una leggera azione antisettica. In effetti, negli oli essenziali di quest’erba aromatica sono contenute delle molecole che in gran parte sembrano svolgere un’azione antibatterica. Inoltre eserciterebbero un’azione antinfiammatoria; in particolare, sembra che l’eugenolo possa ridurre l’attività dell’enzima cicloossigenasi e potrebbe quindi risultare utile contro disturbi come l’artrite reumatoide, l’artrosi e le malattie infiammatorie intestinali. In più contribuisce ad alleviare i dolori mestruali e la leucorrea.

La maggiorana è una buona fonte di antiossidanti e alleati del sistema immunitario, della salute cardiovascolare e di quella di ossa e denti. Infine, è una buona fonte di ferro.

La maggiorana viene considerata un alimento sicuro, se assunta in dosi non medicinali; tuttavia è importante prestare attenzione alla sua assunzione in caso di gravidanza o menorragia.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Maiale Iberico

Maiale Iberico

 

Che cos’è il maiale iberico?

Il maiale iberico – noto anche come “cerdo iberico” – è una varietà di maiale (Sus scrofa domesticus) allevata allo stato brado nella dehesa spagnola.

Il maiale iberico viene allevato in particolare per impiegare le sue carni nella produzione del jamòn iberico. In base all’alimentazione del maiale il prosciutto può essere classificato secondo una di queste tre categorie:

Jamòn iberico Montanera o Bellota, che viene prodotto con le carni di maiali ingrassati nel bosco;

Jamòn iberico Recebo, che viene prodotto con le carni di maiali inizialmente ingrassati nel bosco e successivamente allevati a mangime;

Jamòn iberico Cebo, che viene prodotto con le carni di maiali ingrassati esclusivamente con mangimi.

 

Che proprietà nutrizionali ha il maiale iberico?

L’alimentazione del maiale iberico influisce anche sulle proprietà nutrizionali della sua carne. In generale, 100 grammi di maiale iberico apportano 225 Calorie suddivise in 59% (130) di lipidi, 40% di proteine, 1% di carboidrati

In particolare, 100 g di maiale iberico possono contenere circa:

22,12 g di proteine

14,45 g di lipidi, fra cui: 5,192 g di acidi grassi saturi, 6,417 g di acidi grassi monoinsaturi, 1,352 g di acidi grassi polinsaturi e 72 g di colesterolo

0,03 g di carboidrati

359 mg di potassio

62 mg di sodio

calcio

ferro

 

Possibili effetti collaterali del maiale iberico

Non si ha evidenza di interazioni specifiche tra il consumo di maiale iberico e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Reperibilità del maiale iberico

Il maiale iberico è disponibile tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il maiale iberico rappresenta una fonte di proteine di buona qualità; in confronto ad altre carni di maiale, però, la sua tende ad essere più ricca di grassi. Fortunatamente molti dei grassi sono di tipo monoinsaturo nel caso in cui venga allevato a ghiande; tuttavia anche il contenuto di grassi saturi resta elevato. Inoltre il maiale iberico è una fonte di colesterolo e, in special modo se stagionato, di sodio.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Feijoa

Feijoa

 

Che cos’è la feijoa?

La feijoa è il frutto della Feijoa sellowiana, una specie che appartiene alla famiglia delle Myrtaceae nota anche come “guava ananas” e strettamente imparentata sia con la guava che con il pepe della Giamaica. Originaria dell’America del Sud, oggi la feijoa è molto diffusa in Brasile, Argentina, Bolivia e Nuova Zelanda.

 

Che proprietà nutrizionali ha la feijoa?

100 g di feijoa apportano circa 46 Calorie suddivise in 78% di carboidrati, 16% di lipidi, 6% di proteine

In particolare, 100 g di feijoa apportano:

0,98 g di proteine

0,6 g di lipidi

13 g di carboidrati

6,4 g di fibra

32,9 mg di vitamina C

0,295 mg di niacina

0,223 mg di acido pantotenico

0,16 mg di vitamina E

0,067 mg di piridossina

0,018 mg di riboflavina

0,006 mg di tiamina

23 µg di folati

3,5 µg di vitamina K

6 UI di vitamina A

172 mg di potassio

19 mg di fosforo

17 mg di calcio

9 mg di magnesio

3 mg di sodio

0,14 mg di ferro

0,084 mg di manganese

0,06 mg di zinco

0,036 mg di rame

La feijoa è fonte di beta-carotene (2 µg in 100 g), beta-criptoxantina (3 µg in 100 g), luteina e zeaxantina (27 µg in 100 g) e licopene (5 µg in 100 g).

 

Possibili effetti collaterali della feijoa

Non si ha nota di eventuali interazioni pericolose tra la feijoa e farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della feijoa

A seconda del luogo d’origine, la feijoa è reperibile in periodi diversi. In Brasile è disponibile sul mercato nella stagione che va da marzo fino a luglio. In Nuova Zelanda è presente in commercio principalmente tra marzo e giugno.

 

Possibili benefici e controindicazioni della feijoa

La feijoa è una buona fonte di fibre che svolgono un’azione lassativa e che contribuiscono a proteggere il colon dalla comparsa di tumori. La sua vitamina C contribuisce a rafforzare le difese immunitarie e a contrastare i radicali liberi, mentre le vitamine del gruppo B facilitano il buon funzionamento del metabolismo. In generale, di questo frutto si apprezza il suo limitato apporto di calorie, l’assenza di colesterolo e la ricchezza di antiossidanti alleati della salute, come il licopene (la stessa molecola che conferisce al pomodoro il suo tipico colore rosso).

Non sembra che il consumo di feijoa comporti alcun pericolo per la salute umana.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fave

Fave

 

Che cosa sono le fave?

Le fave sono i semi della Vicia faba, una specie che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. Questi legumi hanno origine probabilmente in Asia Minore o in area mediterranea.

 

Che proprietà nutrizionali hanno le fave?

100 g di fave secche, sgusciate e crude, apportano 341 Calorie suddivise in 60% di carboidrati, 32% di proteine, 8% di lipidi

In particolare, in 100 g di fave secche, sgusciate e crude, si trovano:

11,3 g di acqua

27,2 g di proteine

4,9 g di zuccheri solubili

3 g di lipidi

7 g di fibre

4 mg di vitamina C

2,6 mg di niacina

0,5 mg di tiamina

0,28 mg di riboflavina

14,4 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

420 mg di fosforo

90 mg di calcio

5 mg di ferro

Le fave inoltre rappresentano una fonte di folati, vitamina B6, vitamina K, rame, magnesio, manganese, selenio e zinco. Infine, nelle fave sono contenuti isoflavoni, steroli vegetali e L-dopa.

 

Possibili effetti collaterali delle fave

È possibile che le fave interagiscano con gli ossazolidinoni, come il linezolid. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità delle fave

In Italia le fave sono disponibili da maggio a luglio.

 

Possibili benefici e controindicazioni delle fave

Le fave contribuiscono a facilitare il buon funzionamento dell’intestino con il loro apporto di una buona quantità di fibre, che possono inoltre contribuire a contrastare malattie cardiovascolari e diabete controllando l’assorbimento intestinale di colesterolo e zuccheri, aiutando così a ridurre colesterolemia e glicemia. Le vitamine del gruppo B favoriscono il buon funzionamento del metabolismo, mentre la vitamina A e la vitamina C forniscono una protezione antiossidante. La vitamina C aiuta inoltre ad avere delle reazioni efficaci alle infezioni. Fra i minerali contenuti nelle fave, fosforo e calcio contribuiscono alla salute di ossa e denti, mentre il ferro è fondamentale per la produzione dei globuli rossi. Gli isoflavoni potrebbero aiutare a ridurre il rischio di cancro al seno, mentre i fitosteroli contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo. Infine, la L-dopa può favorire la buona salute del cervello e contribuire a prevenire disturbi associati a sue carenze, come il Parkinson.

Le fave sono proibite in condizioni di favismo e potrebbero essere controindicate a chi è predisposto ai calcoli.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fasolari

Fasolari

 

Che cosa sono i fasolari?

I fasolari (Callista chione) sono molluschi che appartengono alla famiglia Veneridae. Simili alle vongole, sono caratterizzati da conchiglie color marrone chiaro con venature più scure. Si trovano nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico nord-orientale.

 

Che proprietà nutrizionali hanno i fasolari?

100 g di fasolari apportano:

52 Calorie, circa

8,5 g di proteine

1 g di carboidrati

0,47 g di lipidi, fra cui colesterolo

20,5 mg di magnesio

2,0 mg di ferro

1,25 mg di zinco

 

Possibili effetti collaterali dei fasolari

Non si ha evidenza di interazioni fra il consumo di fasolari e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità dei fasolari

È possibile trovare i fasolari sul mercato tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni dei fasolari

I fasolari sono considerati alimenti alleati della dieta, grazie al loro limitato apporto di calorie. Tuttavia, come gli altri molluschi, rappresentano una fonte di dosi non trascurabili di colesterolo: una molecola fondamentale per l’organismo, ma che, allo stesso tempo, può mettere in pericolo la salute cardiovascolare se assunta in quantità eccessive. È possibile, infatti, che il colesterolo si depositi nella parete delle arterie, prendendo parte così al fenomeno dell’aterosclerosi. Le placche aterosclerotiche che si possono formare rappresentano un ostacolo per il flusso del sangue e possono determinare la formazione di trombi con il rischio di insorgenza di eventi pericolosi come l’infarto e l’ictus. Per questo motivo è consigliabile non esagerare con il consumo di cibi ricchi di colesterolo, come i molluschi, e ricordare le Linee Guida per la Prevenzione dell’Aterosclerosi del Ministero della Salute secondo cui l’apporto quotidiano di colesterolo non dovrebbe superare i 300 mg nel caso degli adulti sani e i 200 mg nel caso di chi è già affetto da problemi cardiovascolari.

È altresì vero, tuttavia, che l’introduzione dei fasolari nell’alimentazione consente di rifornire l’organismo di proteine di qualità elevata e di minerali importanti per il metabolismo intracellulare ed extracellulare (in special modo magnesio), per il funzionamento della tiroide e la formazione di ossa e muscoli (lo zinco) e per evitare l’anemia (il ferro).

Il consumo di fasolari potrebbe provocare delle allergie.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Fagiolini

Fagiolini

 

Che cosa sono i fagiolini?

I fagiolini, chiamati anche cornetti, sono i baccelli non maturi del Phaseolus vulgaris, una specie che appartiene alla famiglia delle Fabaceae.

 

Che proprietà nutrizionali hanno i fagiolini?

100 g di fagiolini apportano:

31 Calorie

7,13 g di carboidrati

1,82 g di proteine

0,34 g di lipidi

3,4 g di fibre

16,3 mg di vitamina C

0,752 mg di niacina

0,105 mg di riboflavina

0,094 mg di acido pantotenico

0,084 mg di tiamina

0,074 mg di piridossina

690 UI di vitamina A

37 µg di folati

14,4 µg di vitamina K

209 mg di potassio

38 mg di fosforo

37 mg di calcio

25 mg di magnesio

6 mg di sodio

1,04 mg di ferro

0,24 mg di zinco

0,214 mg di manganese

In 100 g di fagiolini sono presenti 69 µg di alfa-carotene, 379 µg di beta-carotene e 640 µg di luteina e zeaxantina.

 

Possibili effetti collaterali dei fagiolini

Non si ha evidenza di possibili interazioni tra il consumo di fagiolini e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità dei fagiolini

In Italia i fagiolini sono disponibili nella stagione che inizia a maggio e termina a settembre.

 

Possibili benefici e controindicazioni dei fagiolini

Le fibre dei fagiolini promuovono la buona funzionalità dell’intestino e contribuiscono a proteggerlo da sostanze potenzialmente dannose, diminuendo così il rischio di cancro; è possibile, inoltre, che contribuiscano a ridurre l’assorbimento di colesterolo e zuccheri, aiutando così a tenere sotto controllo glicemia e colesterolemia.

Le vitamine A e C, luteina, zeaxantina e i caroteni contribuiscono a proteggere l’organismo dai radicali liberi e dalle specie reattive dell’ossigeno. In special modo la zeaxantina agisce nella retina, proteggendo dalla degenerazione maculare senile. Folati e vitamina B12 partecipano alla sintesi del DNA e alla divisione cellulare; inoltre i primi contribuiscono a ridurre il rischio di gravi alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso del feto. Le altre vitamine del gruppo B contribuiscono invece ad assicurare il buon funzionamento del metabolismo, e la vitamina C favorisce buone difese contro gli agenti infettivi.

Fra i minerali contenuti, il potassio stimola la buona salute cardiovascolare e il manganese è un aiuto per il buon funzionamento delle armi antiossidanti dell’organismo.

I fagiolini rappresentano anche una fonte di acido ossalico, sostanza che può facilitare la formazione di calcoli.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

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