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Aguglia

Aguglia

 

Che cos’è?

Dal nome scientifico Belone belone è un pesce che appartiene alla famiglia Belonidae ed è diffuso nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 g di aguglia apportano circa 108 Calorie e:

19,5 g di proteine

76,1 g di acqua

3,2 g di lipidi, fra cui: 1,07 g di acidi grassi polinsaturi (di cui 0,935 omega 3 e 0,118 omega 6), 0,653 g di acidi grassi saturi, 0,895 g di acidi grassi monoinsaturi e 85 mg di colesterolo

0,433 mg di vitamina C

0,405 mg di vitamina B6

0,105 mg di riboflavina

7,10 mg di niacina

0,760 mg di vitamina E

0,480 mg di acido pantotenico

7,7 µg di vitamina B12

301 mg di potassio

213 mg di fosforo

79 mg di calcio

5,16 µg di vitamina D

4,20 µg di biotina

3,10 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

0,018 mg di manganese

29,5 µg di selenio

19 µg di iodio

1 µg di folati

62 mg di sodio

23,4 mg di magnesio

2,72 mg di zinco

0,610 mg di ferro

0,064 mg di rame

 

Quando non mangiare l’aguglia?

Non risultano esservi interazioni fra il suo consumo e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Nel dubbio è sempre consigliabile chiedere consiglio al proprio medico.

 

Stagionalità dell’aguglia

L’aguglia è reperibile tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’aguglia

In quanto pesce ricco di omega 3, acidi grassi alleati della salute cardiovascolare, l’aguglia è una buona opzione dal punto di vista alimentare, anche perché fonte di grassi monoinsaturi. Purtroppo, però, in esso sono celate anche quantità significative di colesterolo, lipide che se assunto in eccesso può mettere in pericolo sia cuore che arterie. Gli esperti consigliano di non assumere oltre i 300 mg al giorno di colesterolo se si è in condizioni di buona salute e di limitarsi a un massimo di 200 mg al giorno qualora di soffra di malattie cardiovascolari.

E’ altresì una fonte di proteine di qualità elevata, di nutrienti alleati della salute delle ossa (vitamina D, calcio, fosforo), di potassio (che controllando la pressione e la frequenza cardiaca aiuta a ridurre il rischio cardiovascolare) e di vitamine importanti per il buon funzionamento del metabolismo (in particolare di vitamine del gruppo B e di iodio).

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Alchechengi

Alchechengi

 

Che cos’è l’alchechengi?

E’ il frutto del Physalis alkekengi – specie facente parte della famiglia delle Solanaceae ed originaria dell’Asia – che produce bacche dal diametro di circa 17 mm, avvolte una ad una in un calice dalla consistenza cartacea, che possono essere ingerite sia cotte che crude e che rappresentano l’unica parte commestibile della pianta.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali dell’alchechengi?

Una sua porzione apporta circa 70 calorie, la maggior parte delle quali sotto forma di carboidrati (il 77% circa), le restanti suddivise pressoché in modo uguale tra grassi e proteine. Fra le sue proprietà nutrizionali spicca il contenuto in vitamina C, che è praticamente all’incirca doppio rispetto a quello dei limoni. Al suo interno si rinvengono altresì inoltre calcio, carotenoidi e flavonoidi.

 

Quando non mangiare l’alchechengi?

Il suo impiego potrebbe potenziare l’effetto dei farmaci diuretici, esponendo al rischio di alterazioni idro-elettrolitiche. Pare che possa anche esercitare un’attività antiestrogenica.

 

Possibili benefici dell’alchechengi

Il loro consumo sembra avere dei effetti benefici a livello degli occhi e dell’apparato digerente; aiuterebbe inoltre a disintossicare il sangue, a combattere le infezioni a bocca e gola e a gestire complicanze alla prostata e il diabete.

La medicina popolare lo vede impiegato come diuretico e antiartritico, sotto forma di decotto o di estratto di bacche. Tradizionalmente è usato per la cura dei disturbi delle vie urinarie (inclusi i calcoli) e di quelli della pelle, della gotta e della febbre. Alle sue proprietà antiflogistiche e antipiretiche si aggiungono altresì quelle antitussive, lassative ed espettoranti. I suoi flavonoidi sembrano essere, infine, un ingrediente ideale per un infuso dall’effetto rilassante.

 

Possibili controindicazioni dell’alchechengi

Il loro consumo è controindicato in caso di ipersensibilità. E’ altresì sconsigliato in fase di gravidanza e durante l’allattamento; pare difatti che un’assunzione impropria possa incrementare il rischio di aborto.

 

Stagionalità dell’alchechengi

Fiorisce in luglio mentre i suoi frutti sono tipici dell’autunno. Oltre ad essere consumati freschi, possono essere essiccati e/o lavorati al fine di estrarne il succo.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Aguaje

Aguaje

 

Che cos’è l’aguaje?

Si tratta del frutto della Mauritia flexuosa, specie che appartiene alla famiglia della Arecaceae nota anche come moriche, canangucha, burití, e mirití o aguaje. Tale pianta – dall’aspetto simile a una comune palma – è diffusa nel Centro e nel Sud America.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali dell’aguaje?

100 gr. di tale frutto apportano 526 Calorie, il 46% sotto forma di carboidrati, il 38,6% sotto forma di grassi e l’11% sotto forma di proteine.

Inoltre 100 gr. di aguaje contengono:

0,85 mg di riboflavina

2,57 mg di niacina

0,11 mg di tiamina

91 µg di carotene

415,4 mg di calcio

69,9 mg di fosforo

fibre (41,9%)

vitamina A

vitamina C

vitamina E

12,9 mg di ferro

Le quantità di vitamina A – che si rinvengono sotto forma di carotenoidi – possono essere anche di cinque volte superiori di quelle rilevabili nelle carote. Tale frutto è altresì una buona fonte di fitoestrogeni e di acido oleico.

 

Quando non mangiare l’aguaje?

Non risultano esservi condizioni accertate in cui il suo impiego potrebbe interferire con medicinali o altre sostanze.

 

Stagionalità dell’aguaje

I suoi frutti maturano da dicembre a giugno.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’aguaje

Il suo elevato contenuto in carotenoidi lo rende un possibile alleato della salute di tessuti molli, membrane mucose, pelle, ossa e denti. La cute può trarre benefici anche dal buon contenuto di vitamina C e E, tipico di questo frutto. Sembra anche che l’aguaje possieda una naturale attività antinfiammatoria che potrebbe aiutare a lenire rossori e problematiche dermatologiche (come la psoriasi e l’eczema).

Dal frutto è difatti possibile ricavare un olio – ricco di acido oleico, tocoferolo (vitamina E) e carotenoidi (soprattutto beta carotene) – molto impiegato in cosmesi soprattutto per prodotti pensati per la cura della pelle. L’effetto ricercato è di tipo idratante, in particolar modo per curare la pelle durante l’inverno e l’invecchiamento, ma non solo. L’olio estratto dalla polpa presenta proprietà lenitive e viene utilizzato per trattare le ustioni. Infine, l’olio di aguaje sembra riuscire a filtrare e assorbire le radiazioni ultraviolette presenti nei raggi solari, e potrebbe pertanto contribuire nella prevenzione del cancro.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Agretti

Agretti

 

Che cosa sono gli agretti?

Dal nome scientifico Salsola kali – ma conosciuti anche anche come barba di frate, lischi, roscano o miniscordi – sono una pianta della Famiglia delle Chenopodiaceae. Hanno una conformazione particolare: sono infatti sottili, lunghi, e uniti in piccoli gruppi, dalla colorazione verde intensa. Hanno un sapore leggermente acre, da cui deriva anche il nome.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 gr. di agretti, cotti in acqua senza aggiunta di sale, apportano circa 45 calorie, ripartite nel seguente modo:

47% carboidrati

43% proteine

10% lipidi

 

Nello specifico, 100 gr. di agretti, cotti in acqua senza aggiunta di sale, contengono:

79,4 g di acqua

5,6 g di carboidrati

5,6 g di zuccheri solubili

2,3 g di fibra totale (fibra solubile 0,41 g; fibra insolubile 1,88 g)

4,8 g di proteine

0,5 g di lipidi

Tra i minerali i più riscontrati ci sono il fosforo ed il calcio seguiti da potassio, sodio, magnesio e ferro. Tra le vitamine vanno segnalate quelle A e C nonchè alcune vitamine del gruppo B, soprattutto B3 (Niacina o vitamina PP).

Quando non mangiare gli agretti?

Non sono al momento conosciute interazioni tra il consumo di agretti e l’assunzione di medicinali o altre sostanze.

 

Stagionalità degli agretti

Gli agretti vengono piantati a dicembre e si raccolgono da marzo a fine maggio. Sono pertanto reperibili sul mercato nella stagione primaverile.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Atteso l’importante apporto di fibre, essi risultano essere un valido supporto per aumentare il senso di sazietà e facilitare il transito intestinale; possono altresì risultare leggermente lassativi. Il loro limitato apporto di calorie ne fa un alimento ideale per i regimi alimentari a basso contenuto calorico. Hanno infine proprietà diuretiche e depurative.

Ad oggi non sono note controindicazioni al loro impiego, salvo non si sia allergici a questo vegetale.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Papeda delle Mauritius

Papeda delle Mauritius

 

Che cos’è la papeda delle Mauritius?

La papeda delle Mauritius, chiamata anche combava, è il frutto del Citrus hystrix, un agrume che proviene dall’India ed oggi molto coltivato proprio alle Mauritius. Si presenta come un frutto tondeggiante con un colore giallo-verdastro e una buccia corrugata. Quest’ultima viene impiegata per la preparazione di salse e condimenti piccanti, oppure viene tagliata in fette sottili ed utilizzata come accompagnamento di piatti di pesce. Il succo del frutto, invece, è molto acido e amarognolo e non si utilizza in cucina. Le foglie di papeda delle Mauritius possono essere invece aggiunte a insalate e zuppe o ad altre pietanze.

 

Che proprietà nutrizionali ha la papeda delle Mauritius?

100 g di foglie di papeda delle Mauritius apportano:

70 Calorie

1 g di lipidi

7 g di carboidrati

9 g di proteine

1,210 mg di sodio

 

Possibili effetti collaterali della papeda delle Mauritius

Non si ha evidenza di eventuali interazioni tra il consumo alimentare di papeda delle Mauritius e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È consigliabile consultare il proprio medico in caso di dubbi.

 

Stagionalità della papeda delle Mauritius

La raccolta dei frutti della papeda delle Mauritius può iniziare nel mese di agosto, ma può continuare anche fino ai mesi autunnali perché si conservano a lungo anche sulla pianta.

 

Possibili benefici e controindicazioni

La papeda delle Mauritius è considerata un “agrume medicinale” dalla medicina indonesiana. Infatti, il succo dei suoi frutti viene considerato ricco di proprietà repellenti nei confronti degli insetti, ma viene impiegato anche in aggiunta a prodotti per lavarsi i capelli, in quanto sembra lasciarli lucidi. Secondo le popolazioni asiatiche questa pianta ha delle proprietà antisettiche e antinfiammatorie.

Nella buccia dei frutti sono contenuti oli essenziali che vengono impiegati nella preparazione di tonici, unguenti, digestivi e prodotti per purificare il sangue. Se ne consiglia l’uso in caso di problemi al sistema circolatorio o di problemi digestivi. La polpa del frutto viene invece impiegata per proteggere la salute di denti e gengive, semplicemente strofinandola su di esse.

Non si hanno, però, delle prove sufficienti che possano convalidare tali consigli.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Pagello

Pagello

 

Che cos’è il pagello?

Il pagello, noto anche come pagello fragolino, è un pesce che appartiene alla Famiglia degli Sparidi. Si presenta con un profilo ovale e un muso a punta ed è lungo tra i 20 e i 50 centimetri; il peso degli esemplari adulti più grandi può arrivare ad una media di 400 grammi. Il suo nome deriva dal colore delle squame, che vanno dal rosa al rosso chiaro, presentando anche molte sfumature. Vive nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico e lo si può trovare anche nel Mar Nero, sebbene più raramente. In Italia è molto diffuso al largo della Sicilia. Il nome scientifico è Pagellus centrodontus.

 

Che proprietà nutrizionali ha il pagello?

100 grammi di pagello fragolino apportano 101 Calorie suddivise in 83% di proteine e 17% di lipidi

In particolare 100 grammi di pagello fragolino contengono:

79 g di acqua

21 g di proteine

1,9 g di lipidi

35 mg di colesterolo

690 mg di potassio

4,3 mg di ferro

34 mg di calcio

22 mg di magnesio

1,6 mg di zinco

0,4 mg di rame

tracce di vitamina C

 

Possibili effetti collaterali del pagello

A oggi non esiste nota di eventuali interazioni tra il consumo di pagello fragolino e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità del pagello

La pesca del pagello fragolino viene effettuata in tutti i mesi dell’anno. È particolarmente diffusa al largo della Sicilia.

 

Possibili benefici e controindicazioni del pagello

Le carni del pagello fragolino non hanno molti grassi (101 Calorie per 100 grammi di prodotto), per cui risultano adatte ad essere inserite nei regimi alimentari ipocalorici o di chi soffre di colesterolo alto. Nel pagello sono contenute molte proteine dall’alto valore biologico (21 grammi ogni 100 grammi) e dunque il suo consumo è particolarmente indicato per l’alimentazione di bambini e anziani.

L’elevato contenuto di potassio (minerale indispensabile all’organismo umano per mantenere il bilancio idrico e la pressione sanguigna nella norma, per regolare l’eccitabilità neuromuscolare e la ritmicità del cuore) e di ferro (essenziale per una corretta ossigenazione di tutti i tessuti dell’organismo) caratterizzano questo pesce dal punto di vista del contenuto minerale, insieme soprattutto al calcio e al magnesio.

È necessario prestare attenzione al consumo del pagello da parte dei soggetti allergici a questo pesce o con predisposizione per questo tipo di patologia.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Occhiata

Occhiata

 

Che cos’è l’occhiata?

L’occhiata (Oblada melanura) è un pesce di acqua salata che appartiene alla Famiglia degli Sparidi (la stessa Famiglia a cui appartiene il sarago, al quale risulta essere molto simile anche nell’aspetto). Il suo nome deriva dai suoi grandi occhi che arrivano a occupare circa la metà dell’intero muso. Vive nel mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico orientale e spesso si trova anche nelle acque del mar Nero. Vive principalmente su fondali rocciosi ed erbosi, non oltre i 40 metri di profondità. Si sposta in grandi branchi.

Presenta un profilo ellittico, un corpo allungato e schiacciato lateralmente, ricoperto da squame grigio-argentee. Può avere una lunghezza di 20-25 centimetri; il peso di un esemplare adulto si aggira intorno al chilo. Ha delle carni pregiate che vengono consumate perlopiù alla griglia.

 

Che proprietà nutrizionali ha l’occhiata?

100 grammi di occhiata apportano 117 Calorie suddivise in 65% di proteine, 29% di lipidi, 6% di carboidrati

In particolare 100 grammi di occhiata contengono:

77 g di acqua

19 g di proteine

3,7 g di lipidi

48 mg di colesterolo

2 g di carboidrati disponibili

2 g di zuccheri solubili

427 mg di potassio

4,2 mg di ferro

32 mg di calcio

17 mg di magnesio

1,4 mg di zinco

0,6 mg di rame

16,5 µg di selenio

 

Possibili effetti collaterali dell’occhiata

A oggi non esiste evidenza di eventuali interazioni tra il consumo di occhiata e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità dell’occhiata

In Italia l’occhiata si trova lungo le coste durante tutto l’anno. Viene pescata soprattutto in Sicilia e nel basso Adriatico.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’occhiata

Le carni dell’occhiata sono molto pregiate, soprattutto per la grande quantità di proteine dall’alto valore biologico e una bassa percentuale di grassi e carboidrati. L’elevato contenuto di potassio (minerale necessario all’organismo umano per mantenere il bilancio idrico e la pressione sanguigna nella norma, per regolare l’eccitabilità neuromuscolare e la ritmicità del cuore) e di ferro (indispensabile per una corretta ossigenazione di tutti i tessuti dell’organismo) caratterizzano questo pesce dal punto di vista del contenuto minerale, insieme soprattutto al calcio e al magnesio. Il sapore dell’occhiata è molto delicato, simile a quello di orata e sarago.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Anice stellato

Anice stellato

 

Che cos’è l’anice stellato?

L’Illicium vero è una specie nativa della Cina e del Vietnam i cui semi vengono impiegati come spezie. Introdotto in Europa nel XVII secolo, oggi viene coltivato quasi esclusivamente nel sud della Cina, in Indocina e in Giappone. Detto anche anice stellato cinese, è diverso da quello giapponese (Illicium anisatum), specie non adatta all’uso alimentare perché altamente tossica.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali l’anice stellato?

100 gr di anice stellato apportano circa 22 calorie e:

vitamina C (2% del fabbisogno in un’alimentazione da 2.000 calorie giornaliere)

1 mg di sodio

calcio (4% del fabbisogno in un’alimentazione da 2.000 calorie giornaliere)

ferro (13% del fabbisogno in un’alimentazione da 2.000 calorie giornaliere)

3 g di carboidrati

1 g di proteine

L’anice stellato è una fonte di acido scichimico e di linaloolo.

 

Quando non mangiare l’anice stellato?

Non sono ancora note condizioni in cui il consumo di anice stellato possa interagire con l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Nel dubbio è bene chiedere consulto al proprio medico.

 

Periodo reperibilità/stagionalità

E’ commercialmente rinvenibile tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Gli sono attribuite proprietà stimolanti, sedative, carminative, stomachiche e diuretiche. Inoltre il linaloolo che è presente al suo interno è dotato di proprietà antiossidanti. In Oriente viene utilizzato per combattere i dolori addominali e i disordini mestruali, per aumentare la produzione di latte nelle donne in fase di allattamento, per alleviare la flatulenza, per contrastare gli acciacchi tipici dei mesi più freddi dell’anno, per combattere coliche, reumatismi e lombalgie, per promuovere l’appetito e il buon sonno. Gli sono inoltre ascritte proprietà antibatteriche e antimicotiche che vengono sfruttate all’interno di rimedi contro disturbi delle vie respiratorie tipo bronchite, asma e tosse secca. Non solo, l’acido scichimico presente al suo interno è utilizzato come ingrediente per rimedi contro l’influenza; più in generale, l’anice stellato – nella sua forma naturale – sembra poter aiutare il sistema immunitario a combattere questa diffusa malattia. Sono però essere necessarie prove più approfondite che giustifichino la sua efficacia a scopo medicinale.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Aragosta

Aragosta

 

Che cos’è l’aragosta?

Si tratta di uno dei crostacei più pregiati. Appartenente al genere Palinurus, fra le specie più apprezzate è inclusa l’aragosta mediterranea, Palinurus elephas.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali dell’aragosta?

100 gr di aragosta fresca apportano circa 85 calorie ripartite nel seguente modo:

20% lipidi

5% carboidrati

75% proteine

Una volta bollita, la stessa quantità di aragosta apporta 107 calorie che sono ripartite nello stesso modo.

Più specificatamente, in 100 gr. di aragosta bollita sono presenti circa:

72 g di acqua

1,3 g di zuccheri solubili

20,2 g di proteine

2,4 g di lipidi (inclusi acidi grassi omega 3)

85 mg di colesterolo

350 mg di fosforo

68 µg di selenio

74 mg di calcio

41 mg di ferro

22 mg di magnesio

2,75 mg di zinco

0,5 mg di rame

vitamina A in tracce

 

Quando non mangiare l’aragosta?

Il carapace dell’aragosta è una fonte di glucosamina, molecola che potrebbe interagire con il paracetamolo, con gli antidiabetici, con il warfarin e con alcuni antitumorali. Nel dubbio è sempre consigliabile chiedere consiglio al proprio medico.

 

Periodo di reperibilità dell’aragosta

L’aragosta mediterranea non può essere pescata dall’1 gennaio al 30 di aprile. La sua rinvenibilità sul mercato durante tutto il corso dell’anno è resa possibile dal suo allevamento.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’aragosta

Il consumo di crostacei come l’aragosta è stato associato a una riduzione del rischio di diabete, obesità e malattie cardiache nonchè al miglioramento dei livelli di colesterolo nel sangue. In effetti anch’essa è una fonte di omega 3, acidi grassi amici della salute cardiovascolare, e non solo. Agli omega 3 sono stati difatti associati effetti benefici a livello psicologico sia per gli adulti che per i bambini. Anche il selenio in essa contenuto è importante per il buon funzionamento dell’organismo, in particolare per quello della tiroide. Rame e ferro contribuiscono invece a ridurre il rischio di anemia.

I crostacei possono essere causa di intolleranze alimentari. Inoltre l’aragosta può contenere al suo interno mercurio tossico per la salute; per tale motivo è opportuno non consumarla troppo spesso, soprattutto durante la gravidanza.

Al fine di ridurre il rischio di patologie di origine alimentare, è opportuno acquistare aragoste fresche solo se sono state conservate a una temperatura non superiore ai 4° C e non bisogna esporle, troppo a lungo, a temperature più elevate.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Aringa

Aringa

 

Che cos’è l’aringa?

Dal nome scientifico Clupea harengus, è un pesce facente parte della famiglia delle Clupeidae che vive in prevalenza nella parte settentrionale dell’Oceano Atlantico.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali dell’aringa?

100 g di aringa fresca apportano circa 216 calorie ripartite nel seguente modo:

69% lipidi

31% proteine

In particolare, 100 gr. di aringa fresca presentano al loro interno:

0,12 mg di tiamina

12 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

320 mg di potassio

113 mg di fosforo

63 mg di calcio

0,9 mg di ferro

60,1 g di acqua

16,5 g di proteine

16,7 g di lipidi, di cui: 3,3 g di grassi saturi, 8,63 g di grassi monoinsaturi, 2,61 g di grassi polinsaturi (soprattutto omega 3) e 85 mg di colesterolo

3,5 mg di niacina

0,18 mg di riboflavina

Le sue proprietà nutrizionali possono però variare in base al metodo di conservazione.

In particolare, 100 gr. di aringa affumicata apportano 194 calorie e:

9 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

254 mg di fosforo

66 mg di calcio

1,4 mg di ferro

62,5 g di acqua

19,9 g di proteine

12,7 g di lipidi

82 g di colesterolo

3,3 mg di niacina

0,28 mg di riboflavina

 

100 gr. di aringa marinata apportano invece 199 calorie e:

60,2 g di acqua

18,3 g di proteine

14 g di lipidi

150 mg di fosforo

98 mg di potassio

30 mg di calcio

97 mg di colesterolo

3,3 mg di niacina

0,21 mg di riboflavina

0,05 mg di tiamina

46 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

1.030 mg di sodio

 

Infine, 100 gr di aringa sotto sale apportano 218 calorie e:

3 mg di niacina

0,29 mg di riboflavina

0,04 mg di tiamina

48 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

tracce di vitamina C

112 mg di calcio

48,8 g di acqua

19,8 g di proteine

15,4 g di lipidi

110 mg di colesterolo

 

Quando non mangiare l’aringa?

L’aringa potrebbe interagire con l’utilizzo di ossazolidinoni.

 

Periodo di reperibilità dell’aringa

Si riproduce durante tutto l’anno.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’aringa

E’ un valido alleato per la salute dei globuli rossi, delle ossa e del sistema nervoso. Gli omega 3 sono altresì rinomati per i loro benefici effetti a livello del sistema cardiovascolare e di numerosi organi e tessuti (per esempio pelle e occhi). L’aringa è considerato un pesce sicuro, soprattutto per il modesto contenuto di mercurio.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

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