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Carne salada, fumada e salmistrata

Carne salada, fumada e salmistrata

 

Che cos’è carne salada, fumada e salmistrata?

Carne salada, fumada e salmistrata sono tre varianti di un medesimo prodotto alimentare a base di carne – in genere di manzo, ma anche cavallo, maiale o capra – tipico del Trentino Alto Adige. La carne viene conservata tramite salagione o salamoia secca, utilizzando nella sua preparazione anche vino ed aromi. A causa di tale suo particolare processo di lavorazione la carne salada e salmistrata viene considerata di fatto come un salume. In alcuni casi il metodo di conservazione scelto è invece un’affumicatura abbinata alla salamoia ed il prodotto finale – che si ottiene dopo almeno 30 giorni di stagionatura – è detto carne fumada.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

Le proprietà nutrizionali della carne salada, fumada o salmistrata dipendono da vari fattori; nello specifico dalla carne, dal sale e dagli aromi utilizzati.

100 gr. di carne salada a base di manzo preparata con sale grosso, pepe, aglio, erbe aromatiche e bacche di ginepro apportano per esempio 130 calorie circa e:

1,3 g di grassi, fra cui:

0,638 g di acidi grassi saturi

0,564g di acidi grassi monoinsaturi

0,047 g di acidi grassi polinsaturi

53 mg di colesterolo

1.873 mg di sodio

195 mg di potassio

20,87 g di proteine

1,85 g di carboidrati

1,64 g di zuccheri

 

Quando non mangiarla?

Non risultano esservi interazioni specifiche tra il consumo di carne salada, fumada o salmistrata e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Nel dubbio è sempre opportuno chiedere consigli al proprio medico.

 

Reperibilità della carne salada, salmistrata e fumada

Questa tipologia di carne è sempre reperibile.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Gli alimenti di origine animale sono un’ottima fonte di proteine di elevata qualità. Di solito il problema associato al loro impiego è la dose di grassi saturi e di colesterolo che portano unitamente alle proteine e agli altri nutrienti presenti al loro interno. Nel caso della carne salada, fumada e salmistrata tale fattore negativo è contenuto grazie dalla rimozione del grasso visibile prima della lavorazione della carne. Tuttavia, talee tipo di carne resta una fonte di alte dosi di colesterolo. Inoltre si tratta di un alimento ad elevato contenuto di sodio, il cui apporto non dovrebbe superare i 2 grammi al giorno.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Carambola

Carambola

 

Che cos’è la carambola?

Si tratta del frutto dell’Averroha carambola, specie che appartiene alla famiglia delle Oxalidaceae. Originaria della penisola malese, è coltivata in numerose zone del Sudest asiatico, nelle isole del Pacifico, negli USA, in Cina e in Brasile.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali della carambola?

100 gr. di carambola apportano 31 calorie e:

34,4 mg di vitamina C

0,15 mg di vitamina E

0,367 mg di niacina

0,017 mg di piridossina

0,016 mg di riboflavina

0,014 mg di tiamina

61 UI di vitamina A

0,12 mg di zinco

0,08 mg di ferro

6,73 g di carboidrati

1,04 g di proteine

0,33 g di lipidi

2,80 g di fibre

12 µg di folati

133 mg di potassio

12 mg di fosforo

10 mg di magnesio

3 mg di calcio

2 mg di sodio

 

E anche una fonte di flavonoidi (in particolare di acido gallico, quercetina e epicatechine), per un totale di 143 mg di flavonoidi ogni 100 gr di frutto.

 

Quando non mangiarla?

Essa può interagire con molti medicinali, aumentando gli effetti avversi o la tossicità inibendo – nell’intestino e nel fegato – l’enzima citocromo P450 3A4. Per tale motivo è opportuno chiedere consiglio al proprio medico sui rischi associabili al suo utilizzo.

 

Periodo reperibilità/stagionalità

La sua reperibilità commerciale dipende dal paese di origine.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il suo consumo contribuisce ad aumentare l’apporto di fibre, benefiche alleate della salute intestinale e cardiovascolare. Mangiare carambola aiuta altresì a fare il pieno di antiossidanti, dalla vitamina C ai flavonoidi, che proteggono le cellule dai radicali liberi. Le vitamine del gruppo B invece esercitano la loro azione come cofattori per diversi enzimi. Infine, il potassio contenuto in questo frutto contribuisce al controllo del battito cardiaco e della pressione arteriosa.

Si tratta di uno dei frutti più ricchi di ossalati (molecole che possono promuovere la formazione di calcoli e interagire con l’assorbimento di importanti nutrienti, come magnesio e calcio).

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Boga

Boga

 

Che cos’è la boga?

Il Boops boops è un pesce di acqua salata che appartiene alla famiglia Sparidae. Amante dei fondali rocciosi e di quelli abitati dalla Posidonia oceanica, è un pesce costiero in grado di vivere in diversi ambienti. È diffuso nell’Oceano Atlantico, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali della boga?

100 gr. di boga cruda (parte edibile) apportano circa 87 calorie suddivise nel seguente modo:

12% lipidi

4% carboidrati

84% proteine

 

Nello specifico, in 100 gr. di boga cruda (parte edibile) si trovano approssimativamente:

25 mg di colesterolo

0,7 g di zuccheri disponibili

2,1 mg di niacina

264 mg di fosforo

38 mg di calcio

1,2 mg di ferro

0,1 mg di riboflavina

0,08mg di tiamina

48 µg di vitamina A

348 mg di potassio

16,7 g di proteine

3,5 g di lipidi

76,1 g di acqua

 

Quando non mangiare la boga?

Non vi sono al momento interazioni tra il suo consumo e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. Nel dubbio è opportuno chiedere consiglio al proprio medico.

 

Stagionalità della boga

Depone le uova da gennaio a maggio e non risultano esservi particolari restrizioni alla sua pesca.

 

Possibili benefici e controindicazioni della boga

Non è un pesce particolarmente apprezzato in cucina, soprattutto perché la sua carne tende – nel giro di qualche giorno – ad assumere un odore sgradevole. Ciò nonostante ha delle caratteristiche nutrizionali interessanti: ricca di proteine di qualità elevata, apporta vitamine del gruppo B (importanti per il buon funzionamento del metabolismo) e vitamina A (alleata della vista e del sistema immunitario nonché di fondamentale importanza durante la crescita). Inoltre il potassio in esso contenuto può aiutare a proteggere la salute cardiovascolare, controllando sia la pressione del sangue che la frequenza cardiaca; il calcio e il fosforo a proteggere la salute delle ossa e dei denti, il ferro a evitare anemie.

Essa è però una fonte di colesterolo e secondo le Linee Guida per la Prevenzione dell’Aterosclerosi del Ministero della Salute, al fine di proteggere la salute cardiovascolare, è bene limitare l’assunzione di questa molecola a non più di 300 mg al dì (o a non più di 200 mg al dì, qualora si soffra di disturbi cardiovascolari).

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Bieta

Bieta

 

Che cosa è la bieta?

La beta vulgaris è un ortaggio molto conosciuto e diffuso nella cucina italiana. Le tipologie di bieta più diffuse sono due: la bieta a foglie larghe (o bieta erbetta) e la qualla a coste.

La bieta erbetta ha foglie piuttosto sottili e dimensioni contenute, la bieta a coste invece ha foglie grandi e larghe – dal colore verde intenso – con un’importante nervatura centrale, da cui il nome. La varietà più nota è quella a coste bianche, ma ne esistono anche altre diverse varietà con coste rosse o argentee.

La bieta viene chiamata anche “bietola”.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 gr. di bieta bollita in acqua, senza aggiunta di sale, apportano circa 33 calorie, ripartite come segue:

64% carboidrati

31% proteine

5% lipidi

 

In particolare, 100 gr. di bieta cotta in acqua senza aggiunta di sale contengono:

76,8 g di acqua

2,8 g di proteine

0,2 g di lipidi

6 g di carboidrati

6 g di zuccheri solubili

52 mg di magnesio

1,5 mg di zinco

18 mg di vitamina C

1,6 g di fibra totale

20 mg di sodio

220 mg di potassio

2 mg di ferro

130 mg di calcio

62 mg di fosforo

luteina, zeaxatina, quercetine, vitamina K

 

Quando non mangiare la bieta?

A oggi non sono ancora note interazioni tra il consumo di bieta e l’assunzione di medicinali o altre sostanze.

 

Stagionalità della bieta

Viene raccolta tutto l’anno, tranne nei mesi più freddi.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Grazie all’apporto di fibre e acqua, la bieta , regola i livelli di glucosio nel sangue, facilita il transito intestinale ed aumenta il senso di sazietà. Il suo limitato apporto energetico ne fa un alimento ideale in regimi a basso contenuto calorico. Atteso il suo contenuto in zeaxatina,luteina, quercetine e altre sostanze antiossidanti, essa aiuta a prevenire l’invecchiamento. Come altri ortaggi a foglia verde intenso, la bieta è ricca di calcio (utile per la salute di ossa e denti) e di vitamina K (rinforza le ossa ed è utile a mantenere in buona salute il sistema nervoso poiché partecipa allo sviluppo della guaina mielinica che protegge i nervi).

Il potassio contribuisce a tenere sotto controllo i valori della pressione sanguigna e il vantaggioso rapporto potassio/sodio fa sì inoltre che tale ortaggio abbia buone proprietà diuretiche. Grazie alla luteina, essa risulta protettiva per gli occhi, mentre la biotina produce benefici effetti per la salute di capelli e pelle e capelli.

Finora non sono state accertate controindicazioni al suo consumo, salvo che si sia allergici a questo ortaggio.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Bergamotto

Bergamotto

 

Che cos’è il bergamotto?

E’ il frutto del Citurs bergamia, specie che appartiene alla famiglia delle Rutaceae dall’origine ancora incerta. Il bergamotto è coltivato in Calabria e se ne conoscono tre varietà principali: il fantastico, il femminello ed il castagnaro.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

Il bergamotto è composto per l’80% circa di acqua. Un frutto medio apporta circa 42 Calorie e:

10,7 g di carboidrati, di cui:

1,4 g di fibre

8,48 g di zuccheri

0,65 g di proteine

0,25 g di grassi, di cui:

0,031 g saturi

0,052 g polinsaturi

0,048 g monoinsaturi

vitamina C (36% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie)

vitamina A (11% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie)

133 mg di potassio

2 mg di sodio

calcio (3% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie)

ferro (1% del fabbisogno giornaliero in una dieta da 2000 calorie)

Il bergamotto è inoltre fonte di magnesio, acido citrico e flavonoidi.

 

Quando non mangiare il bergamotto?

Può interagire con farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce solare, soprattutto se utilizzato sotto forma di olio da applicare sulla cute.

 

Periodo reperibilità/stagionalità del bergamotto

La sua stagione inizia ad ottobre e termina a marzo.

 

Possibili benefici e controindicazioni del bergamotto

Recenti studi scientifici hanno associato a tale frutto la potenziale capacità di ridurre i livelli di colesterolo LDL (quello comunemente definito “cattivo”); la sua efficacia parrebbe essere addirittura paragonabile a quella delle statine, farmaci di elezione per il controllo del rischio cardiovascolare. In effetti fra i benefici attribuibili al bergamotto viene citato il supporto nella lotta contro il colesterolo, ma sembrerebbe anche che tale agrume sia utile anche per controllare i trigliceridi e – più in generale – per proteggere la salute del cuore.

In molti casi, però, i benefici cui si fa riferimento non derivano tanto dal consumo alimentare del frutto, bensì dall’uso dell’olio essenziale ricavato dalla sua buccia, le cui applicazioni spaziano principalmente nei campi dell’aromaterapia e della cosmetica.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Barracuda

Barracuda

 

Che cos’è il barracuda?

Dal nome scientifico Sphyraena sphyraena, è un pesce appartenente alla famiglia Sphyraenidae. Noto anche come “luccio di mare”, è presente nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico (in particolar modo nelle sue zone orientali). Ama i fondali sabbiosi e vive preferibilmente sotto costa. Esiste anche un’altra specie di barracuda – la Sphyraena viridensis (o barracuda bocca gialla), molto simile alla Sphyraena sphyraena – originaria dei mari tropicali ma oramai ben adattata anche all’interno del Mar Mediterraneo.

E’ un grande predatore: si ciba di altri pesci, crostacei e calamari. Raramente può attaccare l’uomo, ma solo per sbaglio: sembra difatti che sia attratto da eventuali oggetti metallici scintillanti scambiati per pesce azzurro. Sulle nostre tavole viene di solito servito bollito o in umido.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 g di barracuda apportano circa 81 calorie e:

 

0 g di carboidrati

6,12 g di lipidi

79 g di acqua

18,9 g di proteine

 

Quando non mangiare il barracuda?

Non risultano esservi accertate interazioni fra il consumo di barracuda e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Nel dubbio è opportuno chiedere consiglio al proprio medico.

 

Stagionalità del barracuda

Viene pescato tutto l’anno ma le sue catture si fanno più intense durante i mesi estivi.

 

Possibili benefici e controindicazioni del barracuda

In Italia viene venduto fresco, affumicato o sott’olio. Le sue carni – tenere e saporite – sono fonti di proteine di qualità elevata. Il suo contenuto in grassi è invece moderato.

Alcune tipologie di barracuda – in particolare il grande barracuda che vive nelle acque dell’Oceano Atlantico – sono state associate alla ciguatera (un’intossicazione alimentare causata dalla ciguatossina). In caso di assunzione, tale tossina può scatenare perdita o calo delle energie, contrazioni muscolari involontarie, perdita delle capacità di coordinare i muscoli, appannamento della vista, sfoghi cutanei, convulsioni, parestesie, pruriti e difficoltà di deglutizione. È possibile altrtesì che la ciguatera alteri la percezione del caldo e del freddo: un disturbo che può protrarsi anche per alcuni mesi.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Barbabietola rossa

Barbabietola rossa

 

Che cos’è la barbabietola rossa?

La Beta vulgaris var. rapa forma rubra – da non confondere con quella bianca utilizzata per la produzione dello zucchero – è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae. Dal sapore leggero e dolciastro, si presta ad essere inserita all’interno di molte ricette ed è un’ottima base per i centrifugati.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 gr. di barbabietola rossa cruda apportano circa 19 calorie, ripartite come segue:

77% carboidrati

23% proteine

In particolare, 100 gr. di barbabietole contengono:

84 mg di sodio

300 mg di potassio

0,04 mg di ferro

20 mg di calcio

21 mg di fosforo

0,03 mg di tiamina (vitamina B1)

0,02 mg di riboflavina (vitamina B2)

0,2 mg di niacina (vitamina B3 o vitamina PP)

7 mg di vitamina C

91,3 g di acqua

1,1 g di proteine

tracce di lipidi

0 mg colesterolo

4 g di carboidrati

4 g di zuccheri solubili

2,6 g di fibra totale

 

Al suo interno si trovano inoltre altre sostanze molto benefiche per l’organismo umano, come antociani e flavonoidi.

 

Quando non mangiare la barbabietola rossa?

Finora non sono state accertate interazioni tra il consumo di barbabietola rossa e l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità della barbabietola rossa

Si raccolgono tra agosto e febbraio.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Atteso il loro buon contenuto in sali minerali e vitamine, risultano essere rimineralizzanti e ricostituenti nonchè particolarmente benefiche (soprattutto negli stati influenzali). Le fibre e l’elevato quantitativo di acqua le rendono anche depurative e digestive. Poiché alcuni composti chimici presenti nell’ortaggio sembrano essere in grado di rivitalizzare i globuli rossi, il loro impiego è particolarmente raccomandato ai soggetti anemici. È consigliabile consumarle crude, appena stufate o gratinate. Sono invece da evitare prolungate cotture.

Attesa la presenza di elevate quantità di sali minerali e di ossalati, ne è sconsigliato l’impiego a chi soffre di calcolosi renale. Infine, poiché stimolano la produzione di succhi gastrici, il loro consumo non è consigliato a soggetti che soffrono di acidità di stomaco.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

Babaco

Babaco

 

Che cos’è il babaco?

Si tratta del frutto della Carica pentagona Helb., specie che appartiene alla famiglia delle Caricaceae, la stessa cui appartiene anche la più rinomata papaya. Originaria dell’America del Sud, tale pianta è probabilmente il risultato dell’incrocio spontaneo fra Carica pubescens e Carica Stipulata. Oggi è coltivata anche in Israele, negli Stati Uniti, in Australia, in Nuova Zelanda e anche in Italia.

Sia la sua polpa che la sua buccia sono commestibili. Il frutto può essere consumato anche acerbo; una volta maturo la sua polpa e il suo sapore possono rammentare quelli dell’ananas.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali del babaco?

100 gr. di babaco apportano 21 calorie sotto forma di:

grassi (8,6%)

carboidrati (78,1%)

proteine (13,3%)

 

In particolare, 100 gr di babaco apportano:

1,1 g di fibre, di cui:

0,38 g di fibra solubile

0,70 g di fibra insolubile

28 mg di vitamina C

1,20 mg di niacina

0,20 mg di tiamina

0,05 mg di riboflavina

169 mg di potassio

13 mg di calcio

7 mg di fosforo

1 mg di sodio

0,30 mg di ferro

27 µg di vitamina A (retinolo equivalente)

92,5 g di acqua

4,5 g di carboidrati

0,7 g di proteine

0,2 g di lipidi

 

Quando non mangiare il babaco?

Non risultano esservi interazioni tra il consumo di babaco e l’assunzione di medicinali.

 

Periodo reperibilità/stagionalità

E’ pronto per il consumo tra la primavera e l’estate.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Il suo tipico elevato contenuto in vitamina C (possono bastarne anche solo 2 fette per soddisfare il fabbisogno giornaliero di questo micronutriente) conferisce a tale frutto proprietà antiossidanti. La stessa vitamina C può inoltre supportare il buon funzionamento dell’intero sistema immunitario; fra le altre proprietà associabili a questo micronutriente è inoltre inclusa la promozione della sintesi di collagene. Il babaco rappresenta inoltre una buona fonte di minerali, fra cui potassio (che è utile per la salute cardiovascolare e per contrastare la ritenzione idrica). Tale frutto, infine, è noto per le sue proprietà antinfettive, digestive e rinfrescanti (soprattutto se consumato sotto forma di frullato o sorbetto).

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

 

Azzeruole

Azzeruole

 

Che cosa sono le azzeruole?

Sono i frutti del Crataegus azarolus, specie che appartiene alla famiglia delle Rosaceae, diffusa tra il sud dell’Europa e le regioni occidentali dell’Asia. Secondo la maggior parte degli esperti di botanica la sua origine può essere collocata in Asia Minore o a Creta; questa pianta è oggi diffusa anche in Italia, in particolare in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia-Romagna e Sicilia. Il suo frutto – dal sapore acidulo simile a quello delle nespole – può essere ingerito crudo, utilizzato per preparare dolci, conserve o gelatine, oppure messo sotto spirito. Se coltivato in zone dal clima temperato, sviluppa una polpa fragrante e zuccherina.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali delle azzeruole?

Le azzeruole sono fonti di:

fibre

minerali (soprattutto fosforo e ferro)

vitamine (soprattutto vitamina A e vitamina C)

tannini

glucosio

fruttosio

acidi organici (acido malico e acido citrico)

 

Quando non mangiare delle azzeruole?

Non risultano esservi interazioni tra il loro consumo alimentare e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Piante strettamente imparentate con il Crataegus azarolus sono però state associate a potenziali effetti collaterali e possono interagire con l’azione di farmaci betabloccanti e calcio antagonisti, con gli inibitori della fosfodiesterasi, con i nitrati, con la digossina e con la fenilefrina; per questo motivo, in caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico.

 

Periodo reperibilità/stagionalità

Fiorisce tra aprile e maggio, mentre la maturazione dei frutti si conclude a settembre. In Italia sono tre le varietà di maggior interesse commerciale: l’azzeruolo rosso d’Italia, l’azzeruolo bianco d’Italia e l’azzeruolo giallo del Canada.

 

Possibili benefici e controindicazioni delle azzeruole

Quelle fresche sono note per le loro proprietà dissetanti e rinfrescanti. Pare inoltre che possano esercitare effetti ipotensivi, diuretici e antianemiche, che contribuiscano a proteggere la salute degli occhi e che offrano un aiuto rivitalizzante alla pelle. I loro tannini sono inoltre dotati di proprietà astringenti.

Ai frutti di numerose specie del genere Crataegus sono state associate anche proprietà cardiotoniche.

 

Disclaimer

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Asimina

Asimina

 

Che cos’è l’asmina?

Si tratta del frutto dell’Asimina triloba, specie che appartiene alla famiglia delle Annonaceae. Nativa degli Stati Uniti Occidentali, questa pianta produce dei frutti dal sapore dolce che possono visivamente sembrare l’incrocio fra una banana e un mango, in quanto sono caratterizzati da una buccia giallo-verdastra e da una polpa arancione soffice e cremosa. Attualmente negli Stati Uniti ne sono note 27 varietà, che crescono tra il nord della Florida al sud dell’Ontario, fin nei territori del Nebraska orientale.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali dell’asimina?

100 gr. di asimina apportano 80 calorie e:

1,2 g di proteine

1,2 g di lipidi (32% saturi, 40% monoinsaturi, 28% polinsaturi)

2,6 g di fibra

circa 675 g di acqua

18,8 g di carboidrati

Fra le vitamine e i minerali, 100 gr di asimina apportano:

63 mg di calcio

47 mg di fosforo

7 mg di ferro

2,6 mg di manganese

0,5 mg di rame

0,9 mg di zinco

18,3 mg di vitamina C

1,1 mg di niacina

0,09 mg di riboflavina

0,01 mg di tiamina

87 UI di vitamina A

345 mg di potassio

113 mg di magnesio

Le proteine dell’asimina apportano tutti gli aminoacidi che sono essenziali per l’organismo.

Inoltre questo frutto è fonte di acetogenina, una molecola dalla potenziale azione antitumorale.

 

Quando non mangiare l’asimina?

Non risultano interazioni scientificamente documentate tra il suo impiego e quello di farmaci o altre sostanze.

 

Stagionalità dell’asimina

E’ un frutto autunnale. Una volta raggiunta la piena maturazione, può essere conservata solo per alcuni giorni a temperatura ambiente, mentre in frigorifero può durare anche per una settimana. Se riposta al freddo prima della sua maturazione, può essere conservata anche per 3 settimane ed essere quindi portata a temperatura ambiente per consentire la sua maturazione prima del consumo.

 

Possibili benefici e controindicazioni dell’asimina

E’ utile per la salute soprattutto per la sua densità di nutrienti. La sua ricchezza in minerali, vitamine ed aminoacidi essenziali è paragonabile – o addirittura superiore – a quella delle banane, delle mele e delle arance. La sua acetogenina pare poter svolgere un’azione antitumorale basata sulla capacità di impedire la comunicazione tra le cellule del cancro, che condurrebbe alla loro morte.

Può scatenare allergie ed in taluni soggetti può essere causa di dermatiti allergiche.

 

Disclaimer

Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

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