Pungitopo

 

Che cos’è il pungitopo?

Il pungitopo (Ruscus aculeatus L.), noto anche con il nome di “rusco”, è un’erba aromatica che appartiene alla famiglia delle Liliaceae considerata la variante selvatica dell’asparago comune. Le parti che vengono impiegate in cucina sono i germogli e le radici. Quest’ultime vengono essiccate prima di essere utilizzate, mentre i germogli vengono mangiati freschi, previa lessatura e possono essere aggiunti a insalate e minestre.

 

Che proprietà nutrizionali ha il pungitopo?

Il pungitopo è una fonte di tannini.

 

Possibili effetti collaterali del pungitopo

È possibile che il consumo di pungitopo interferisca con l’assunzione di alcuni farmaci per la pressione alta (gli antagonisti alfa-adrenergici) e con prodotti stimolanti a base di agonisti alfa-adrenergici.

 

Stagionalità del pungitopo

La raccolta dei germogli, da utilizzare freschi, avviene nel periodo tra marzo e maggio. La raccolta delle radici, che si possono invece essiccare, avviene nel periodo tra i mesi di settembre e novembre.

 

Possibili benefici e controindicazioni

Pur non avendo a disposizione delle prove scientifiche a supporto della sua efficacia, la radice di pungitopo viene impiegata nella produzione di prodotti a uso medicinale che sembrano stimolare la vasocostrizione e migliorare la circolazione, in special modo a livello degli arti inferiori. Il pungitopo, inoltre, sembra accelerare il funzionamento del sistema nervoso, aumentare la pressione del sangue e aumentare la frequenza cardiaca.

Il pungitopo viene utilizzato anche sotto forma di decotto, come astringente e diuretico. I tannini in esso presenti in grande quantità potrebbero svolgere un’azione antinfiammatoria quando viene utilizzato per gargarismi, sciacqui e semicupi.

Il consumo di pungitopo potrebbe provocare problemi di stomaco e nausea.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.